L'avvenire industriale della nuova tecnologia di visione cinematografica in 3D è ancora problematico. A fronte di uno studio americano condotto da Vincent Teulade della Pricewaterhouse Coopers che riporta il successo di fatturato per alcuni film in 3D, un sondaggio della rivista Cinètude riferita al mercato francese rivela una difficoltà da parte degli spettatori ad accettare le conseguenze economiche di tale innovazione. Lo studio americano condotto estrapolando i risultati di tre film I Robinson, Viaggio al centro della terra e Mostri contro Alieni, sostiene che le sale attrezzate alla visione digitale potrebbero attirare più spettatori di quelli di classici locali. Per il terzo film solo il 28% delle sale che lo hanno diffuso in 3D hanno ottenuto incassi pari al 58% del totale. Teulade rileva che le cause principali di questo successo sono essenzialmente il maggiore tasso di riempimento delle nuove sale ed un prezzo più elevato del biglietto. Anche i film-concerto ed i film sportivi in 3D sembrano riscuotere l'interesse degli spettatori anche a fronte di un prezzo del biglietto aumentato fino a tre volte quasi un prezzo da concerto (il film di Hannah Montana, la giovane cantante della Disney, uscito in 687 sale, ha incassato 65 milioni di dollari.) Insomma l'America si manifesta ancora una volta ottimista e fiduciosa sulla nuova tecnologia che potrebbe apportare notevoli benefici a tutta la filiera cinematografica. In Francia non ne sono così sicuri, pur essendo uno dei paesi europei più attrezzati in sale 3D e dove non a caso il primo film proiettato a Cannes è stato il film di animazione in "rilievo" UP prodotto dalla Pixar-Disney. Il sondaggio della Cinètude rileva che su 1000 persone intervistate ¼ aveva già visto un film in 3D ma il 74% di loro sarebbe disposto a pagare lo stesso prezzo di un cinema classico, al massimo con un leggero aumento; senza contare che l'interesse per il 3D appare più maschile con la fascia dei più giovani (13-18 anni) e dei frequentatori assidui niente affatto entusiasti della novità e del prezzo. Ancora una volta a confronto lo spirito di giovinezza dell'Ovest rispetto alla vecchia Europa o solo problema di messa a regime?