In occasione della scomparsa del grande direttore della fotografia Peppino Rotunno, il Presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto lo ricorda così:

“Chi ha avuto la fortuna di conoscere o solo incontrare Peppino Rotunno, ha compreso subito che si trattava di un incontro importante. Il grande maestro della luce era un uomo semplice, generoso, dotato di una grazia non comune. Era subito chiaro che l’amicizia per lui era una cosa seria e importante, e lo dimostrava alla grande star, alla sua squadra di operai e operatori, e a tutti coloro che lo ricambiavano della sua stessa lealtà. Usava sempre un tono di voce pacato e calmo, che aumentava ancor più la sua autorevolezza.  Incontrare il suo sguardo luminoso e profondo era un piacere e una promessa di sincerità. L’ho visto lavorare con i giovani cui amava insegnare, o meglio aiutarli a capire cosa veramente volessero fare. Ho lavorato con lui quando ho prodotto il primo film di Massimo Guglielmi, Rebus, dal racconto di Tabucchi, e nel documentario di Anna Maria Tatò Mi ricordo, si mi ricordo, dove Marcello Mastroianni raccontava, come nessun attore prima di lui, la propria vita, l’amore e la gioia del mestiere dell’attore. Rotunno si è impegnato con la stessa passione e serietà che vediamo nei film dei grandi maestri con cui aveva lavorato. Credo saremo in tantissimi oggi a ringraziarlo”.

Roberto Cicutto

Il Presidente, il Consiglio di amministrazione, il Direttore della Mostra del Cinema e la Biennale di Venezia tutta esprimono il loro cordoglio per la scomparsa di Peppino Rotunno, uno dei più grandi direttori della fotografia del cinema italiano e internazionale.

Fra i tanti capolavori di cui Peppino Rotunno è stato maestro della luce, e che sono stati presentati alla Mostra del Cinema di Venezia, si ricordano i due film Leoni d’oro La grande guerra (1959, Leone d’oro) di Mario Monicelli e Cronaca familiare (1962, Leone d’oro) di Valerio Zurlini, nonché Le notti bianche (1957, Leone d’argento), Rocco e i suoi fratelli (1960, Premio speciale della giuria) e Lo straniero (1967) di Luchino Visconti, Fellini Satyricon (1969) e La nave va (1983) di Federico Fellini.

Nel 2005, alla presenza di Peppino Rotunno e di Donald Sutherland, era stato proposto a Venezia nella retrospettiva Storia segreta del cinema italianoIl Casanova di Federico Fellini (1976).