Fotografi impazziti, ressa e spintoni alla proiezione, sala stampa sotto assedio con tanto di invito a presentarsi con almeno un'ora di anticipo. Proprio nel giorno di Moretti e Caos calmo, a oscurare l'unico vero italiano in concorso alla Berlinale è il ciclone Madonna. A ormai quasi 50 anni, la rockstar americana ha messo a soqquadro il festival, accompagnando nella sezione Panorama Filth and Wisdom, il suo sconclusionato e pirotecnico monumento al pop, che l'ha portata per la prima volta in regia. A tanto affetto da parte di giornalisti e stampa, la neoregista risponde con un'altrettanto pirotecnica conferenza, in cui fa sfoggio di grande disponibilità, parla senza riserve di cinema, vecchiaia e progetti per il futuro, e chiude in bellezza, dando addirittura il là a un concertino improvvisato con i giornalisti a scandire il ritmo, battendo le mani. Chitarra al collo, a esibirsi e confermarsi mattatore è il popolarissimo leader degli ucraini Gogol Bordello, a cui dallo schermo affida il compito di riassumere il significato di questo suo esordio in regia: Filth and Wisdom, ovvero sudiciume e saggezza, sono gli opposti poli dell'universo valoriale che guidano il menestrello Eugene Hutz negli snodi fra le improbabili avventure dei tre protagonisti. "Sono una grande fan di Godard - esordisce a sorpresa Madonna - e condivido quello che dice sull'importanza dei titoli. Anche in questo caso, il senso del film è tutto lì: una storia sulla dualità della vita e sulle battaglie che questa dualità comporta. Sudiciume e saggezza sono estremi in apparenza inconciliabili, ma volevo mostrare che in fondo non sono così distanti. Ciascuno dei due, contiene delle componenti dell'altro". E proprio alle dualità dei suoi primi passi nello spettacolo, la popstar dice di essersi in gran parte rifatta per il suo esordio alla regia: "Ricordo ancora come fosse ieri, i conflitti che ho vissuto all'inizio della mia carriera. Una lotta interiore che ho cercato di far rivivere attraverso le vicende dei protagonisti". Tutto ruota nel film attorno alle dissertazioni di A.K., l'improbabile menestrello interpretato da Huntz, che già si candida a novello Borat. Dalla vasca da bagno col whisky e la sigaretta in bocca, oppure ancora nei panni del professore, del masochista in mantello e cilindro o del clone di Margareth Thatcher in tailleur e filo di perle, ride stralunato sotto i baffoni alla tartara e snocciola i fondamentali della sua filosofia: "Saggezza e sudiciume sono due facce della stessa medaglia. Non puoi salvarti, se prima non fai un salto all'inferno". Proprio a questo principio sembra ispirarsi il percorso delle due ragazze che lo accompagnano e con lui improvvisano bizzarri siparietti vestite da collegiali. Una è la bellissima Holly, candida e sprovveduta artista del balletto, che la disoccupazione costringe a improvvisarsi lapdancer in un nightclub. L'altra la tormentata Juliette, missionaria nell'animo, che lavora in una farmacia, ma sogna una spedizione in Africa per aiutare i bambini affamati."Amo dirigere e lavorare con gli attori - racconta Madonna di questa sua nuova esperienza -. La cosa più bella sono le prove: il momento in cui vedi le tue parole prendere corpo, nei movimenti sulla scena". A conferma della passione che ho messo in questa avventura, il fatto che Filth and Wisdom nascesse in origine come cortometraggio: "E' diventato un film man mano che mi confrontavo con Eugene. Mi sono innamorata dei personaggi e insieme all'orgoglio è cresciuta pian piano anche la storia". Unica cosa a mancare è a sorpresa la sua presenza sullo schermo. Il "compromesso" di lavorare soltanto dalla testa in su, lo chiama, a cui la popstar rimedia però con un cammeo sonoro, nella forma della sua Erotika cantata da Britney Spears: "E' un'amica, come tutti quelli di cui ho utilizzato le musiche. Gran parte sono però di Eugene e della sua band. Durante le riprese non faceva che propormene di nuove e ogni Cd che mi dava sembrava migliore del precedente. Sono arrivata addirittura a utilizzare quelle dello zio, perché esprimevano esattamente quello che serviva a me". Ai 50 anni, Madonna dice intanto di affacciarsi con grande voglia di andare avanti. Ancora film, ancora musica, e intanto un documentario sul Malawi che ha appena prodotto e di cui ha annunciato con nonchalance la presentazione al prossimo festival di Cannes. Se a dominare, all'incontro coi giornalisti, è la straripante neoregista in elegantissimo vestitino nero, sullo schermo il mattatore è però A.K.: anarchico vulcano di energia e trovate, del tutto allergico a qualsiasi tabù. Emblematico di tenore e contenuti, uno dei tanti proverbi con cui ama distillare la sua saggezza gitana: "If you wanna reach the sky, fuck a duck and try to fly". Contenuto sboccacciato e riservato a un pubblico rigorosamente adulto, a cui Huntz ribatte dal vivo con un pizzico di serietà in più: "Nostalgia della mia terra? Nooo. Le storie che porto appresso dalla mia cultura non mi abbandonano mai. Come la mia musica, che mi segue ed è sempre con me".