(Cinematografo.it/Adnkronos) - Nel giorno della chiusura sulla Mostra del Cinema si abbatte La tempesta. Il film di chiusura della 67ma edizione del festival (applaudito nella proiezione in anteprima di questa mattina, prima della proiezione ufficiale di stasera subito dopo l'assegnazione del Leone d'Oro) è infatti The Tempest, tratto dal capolavoro shakespeariano (di cui ricorre quest'anno il 400° anniversario) e diretto da Julie Taymor, premiata regista della produzione teatrale "The Lion King" e di film audaci e fantasiosi come Frida, Titus e Across the Universe. La regista filtra l'intramontabile commedia sulla vendetta, l'amore e la riconciliazione di Shakespeare in maniera assolutamente originale, affidandosi a un cast di star della levatura dei Premi Oscar Helen Mirren e Chris Cooper, affiancati da tre candidati all'Oscar come Djimon Hounsou, Tom Conti e David Strathairn. A completare l'ensemble stellare, Alfred Molina, Alan Cumming, Russell Brand, Ben Whishaw, Felicity Jones e Reeve Carney. La regista, che ha già diretto La tempesta anche a teatro, rivoluziona infatti le dinamiche della storia trasformando il protagonista maschile, lo stregone Prospero, nella maga Prospera, interpretata da Helen Mirren. "Grazie all'inversione di genere - spiega la regista - ho avuto la fortuna di potermi avvalere di una delle nostre migliori attrici per dare risalto a un personaggio forte come l'alchimista e stregona. La ammiriamo, la temiamo, la detestiamo e piangiamo per lei". L'idea di un Prospero al femminile è nata per caso in una conversazione tra la Mirren e la Taymor, quando le due si sono incontrate a una festa: "Stavamo parlando di Shakespeare - ricorda Taymor - e a un certo punto Helen, che non immaginava neanche che io stessi progettando questo film, ha accennato al fatto che il primo personaggio shakespeariano che aveva interpretato era Caliban ne La tempesta, per poi aggiungere: "Potrei interpretare Prospero, ma in versione femminile". Le ho chiesto: "Vuoi farlo davvero? Perché sto preparando una versione cinematografica de La tempesta pensando proprio a questo". Fortunatamente ha detto di sì, racconta la regista.
Secondo la Mirren, "trasformare Prospero in una donna cambia radicalmente il rapporto con Miranda, rapporto che diventa di tipo matriarcale e modifica non solo la dinamica tra i due personaggi, ma anche l'angolazione politica dell'opera. L'esilio di Prospera, infatti, è evidentemente dovuto fatto che alla guida di una corte dominata da uomini c'è una donna". Il cambiamento di genere del protagonista modifica anche il rapporto di Prospera con i due servitori Caliban e Ariel, piuttosto brutale ma per l'attrice assolutamente vicino alla realtà. "Penso che anche le donne possano essere piuttosto brutali, soprattutto quando c'è di mezzo la vendetta. Ricordate: "L'inferno non è mai tanto scatenato quanto una donna offesa". E poi per l'attrice premio Oscar: "La cosa straordinaria delle opere di Shakespeare e' che, per quanto vengano stravolte, non perdono mai la loro grandezza; semplicemente, si mettono in luce aspetti sempre nuovi".
Il viaggio di Prospera attraversa una spirale di sentimenti, dalla vendetta al perdono, che si susseguono sull'isola magica dove la maga regna, cresce la giovane figlia Miranda, e scatena i suoi poteri contro i nemici naufragati, in una magistrale combinazione di amore, tragicommedia ed eventi soprannaturali. Dopo un terribile naufragio, i membri di una corte reale vengono portati a riva in diverse parti di un'isola misteriosa. Il loro arrivo fatale proprio su quelle spiagge non è una coincidenza: l'esiliata Prospera (Mirren) ha usato i suoi poteri magici per condurre la loro nave fin lì e fare i conti con gli stessi uomini che l'avevano bandita dalla sua patria. Assistita dagli aiutanti, a volte riluttanti, Ariel (Whishaw) e Caliban (Hounsou), Prospera sottopone i suoi ex tormentatori ad avventure pericolose e spesso divertenti. Ma quando il figlio del re, Ferdinando (Carney), incontra la figlia della maga, Miranda (Jones), nasce un amore a prima vista, una magia che neanche Prospera può controllare.
Nelle prime scene del film il campo lungo che inquadra la tempesta entra di diritto nella storia del cinema, all'insegna dell'espressionismo più alto. "Le Isole Hawaii - racconta la regista - hanno offerto uno scenario soprannaturale e primordiale al tempo stesso, con le loro acque increspate, le rocce vulcaniche e le luci naturali, che abbiamo accostato ad effetti visivi sperimentali così da creare un labirinto di sogni a occhi aperti e incubi magici".
Taymor ha deciso di concentrare in un'unica giornata gli eventi narrati nella commedia (due giorni, nell'originale). La riduzione dei tempi della narrazione ha aumentato la tensione della storia, ma ha anche inciso molto sui tempi di ripresa. "Girando in esterni - dice la regista - usavamo la luce naturale, quindi all'imbrunire dovevamo fermarci. Per creare l'eclissi solare di mezzogiorno della storia, abbiamo scelto di girare di giorno dando l'effetto notte. I poteri magici di Prospera trasformano la natura, quindi abbiamo creato una luce quasi surreale, che il nostro direttore della fotografia, Stuart Dryburgh, è riuscito a creare con la macchina da presa. In post-produzione, poi, abbiamo sperimentato altri effetti luce. In alcune scene in cui tormenta i suoi nemici, Prospera riesce a far sparire tutta la luce: queste le abbiamo girate con lo schermo verde in studio a Brooklyn, giocando con luci teatrali più intense".