Cannes agli sgoccioli, ma futuro prossimo incerto. Mai come in questa sessantesima edizione il toto-Palma è più da astrologi che da bookmakers. C'è nebbia fitta sulla Croisette: tra pronostici, scommesse, vaticini critici e quant'altro, difficilissimo tracciare le fila dei favoriti al massimo riconoscimento. In pole-position - condizionale d'obbligo - dovrebbero esserci i fratelli Coen con No Country for Old Men, per il quale si stracciano la camicia The Hollywood Reporter e in generale i critici anglofoni, e 4 Months, 3 Weeks and 2 Days dell'astro nascente del cinema rumeno Cristian Mungiu. Ma in lizza ci sono anche Paranoid Park di Gus Van Sant, Alexandra di Sokurov e The Edge of Heaven di Fatih Akin, nonché l'animazione made in Iran Persepolis. Sul fronte delle interpretazioni, Javier Bardem per i Coen e Mathieu Amalric per Le Scaphandre et le Papillon di Schnabel guidano i pronostici, mentre Norah Jones, esordiente in My Blueberry Nights di Wong Kar-wai, e Hanna Schygulla, grande ritorno per Fatih Akin, si dividono la prima fila sulla griglia femminile.