Parigi, Moulin Rouge, 1907. Nel bel mezzo di una rappresentazione teatrale, Sidonie-Gabrielle Colette bacia appassionatamente l'amica Missy. Lo scandalo sarà tumultuoso, lo spettacolo non verrà mai più replicato. Attrice di music-hall, critica cinematografica, giornalista, scrittrice capace di commuovere Marcel Proust, Colette (preferisce farsi chiamare per cognome) è una che quando passa fa voltare gli uomini e le donne. Non per la bellezza: è una questione di potenza. Lei è una pioniera. Anticipa le mode, meglio le crea, si annoia facilmente, cambia, apre saloni di bellezza per "salvare le donne dalle cadute di stile o, peggio ancora, dal terrore di invecchiare". Nel frattempo scrive, si sposa tre volte, instaura una relazione amorosa con il figlio del suo secondo marito, più giovane di lei di trent'anni. Ecco che Chéri, il più celebre tra gli archetipi letterari creati da Colette, diventa realtà. La relazione tra i due inizia quando Colette ha un'età sentimentalmente vicina al pensionamento forzato. Si tratta quasi di un'adozione. Nella vita come nel libro, Colette e il suo enfant terribile si lasceranno, non senza risparmiarsi sofferenze, ma con un'eleganza di cui oggi si sono perse le tracce. Di aspiranti Colette, infatti, è pieno il mondo. Ma i tempi cambiano, e gli Chéri anche. I toy-boy moderni difficilmente si suicidano alla fine di una storia d'amore. Più facile invece che, una volta scaricati, si lascino andare a squallide dichiarazioni capaci di trasformare Liz Taylor in "una vecchia signora che porta male gli anni e russa". L'autore di questo scempio è Larry Fortensky, settimo marito che Liz ha conosciuto durante un soggiorno disintossicante alla Betty Ford; il suo pedigree è scarno (muratore), ma 20 primavere in meno bastano per pronunciare ancora un altro "sì". Si sa, il tempo è il peggior nemico di queste relazioni. Colette, all'epoca, per migliorare la freschezza della pelle ricorreva anche a trasfusioni di sangue, ma un secolo di storia è servito alle donne per ricorrere a rimedi meno vampireschi. Demi Moore, per esempio, non ha lesinato in elisir a base di sanguisughe, dandoci dentro però anche con la chirurgia estetica. Il tutto le ha fruttato un marito di 16 anni più giovane, Ashton Kutcher. Quando lui emetteva i primi vagiti, lei già posava nuda per la rivista "Oui". Per ora vivono felici, lui si diverte a fotografarle il fondoschiena e a metterlo su Twitter. Se Colette fosse viva, oggi probabilmente terrebbe corsi di autostima per donne come Ivana Trump. E Madonna farebbe carte false per averla come life coach. Che dire? È finita la belle-epoque...