“Ormai la famiglia tradizionale è un’eccezione”, così la sceneggiatrice del film Chiara Atalanta Ridolfi alla presentazione del film Mamma+Mamma scritto a quattro mani insieme a Karole Di Tommaso che lo ha anche diretto.

Un’opera prima che racconta la storia di un desiderio di maternità da parte di due ragazze che si amano: Karole (Linda Caridi, nota per la sua recente interpretazione nel film Ricordi? di Valerio Mieli) e Ali (Maria Roveran, interprete dell’altrettanto recente Beate con Donatella Finocchiaro).

“E’ una storia autobiografica. La sceneggiatura è nata scrivendo un diario a Chiara nel quale ogni giorno le raccontavo quello che stavo vivendo. Mi segnavo tutti i passaggi medici. Credo di aver trascritto anche tutti i numeri delle transazioni eseguite in quel periodo. Desideravamo qualcosa di enorme e di costoso e io ero senza particolari risorse”, racconta la regista a proposito di tutto il lungo e costoso percorso necessario per le inseminazioni a Barcellona. Poi spiega come molti personaggi del film siano realmente interpretati da loro stessi, come Andrea, l’ingombrante fidanzato di Ali, e come sua madre e le sue zie, tutte molisane, la terra delle sue origini.

Ma perché raccontare la scelta di due donne di avere un bambino? “Nessuno può permettersi di dire ciò che è giusto o ciò che è sbagliato. Penso che se una persona ha un sogno lo deve perseguire. I sogni non si abbandonano mai”, risponde Karole, che ora ha una bambina di due anni avuta con la sua compagna.

“Abbiamo raccontato un mondo fatto di contraddizioni e un po’ sgarrupato che in ogni caso non minaccia in alcun modo la famiglia tradizionale”, aggiunge la sceneggiatrice. 

E Maria Roveran: “Un film del genere non può lasciarti asettico perché ti pone delle domande con dolcezza e garbo e amplia i punti di vista di chi lo guarda”. Allo stesso tempo Linda Caridi: “E’ vero questa scelta tematica potrebbe avere una collocazione civile e politica, ma io ho semplicemente interpretato una storia d’amore. Per entrare nel personaggio Karole mi ha permesso di osservare la sua famiglia molisana e di imparare questo dialetto che io non conoscevo, un mix tra molisano, pugliese e abruzzese”.

Infine sulla scelta del titolo, la regista spiega: “All’inizio avevo scelto come titolo La bambina sintetica in riferimento a tutti quei bambini, nati con la Fivet, che vengono definiti così. Però non mi convinceva fino in fondo. Mamma+Mamma è molto più bello e poi lo abbiamo partorito tutti insieme”.

Il film, prodotto da Bibi Film con Rai Cinema, è stato presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Alice nella città.