Non è una novità per l' Accademia Filarmonica Romana ospitare al Teatro Olimpico la proiezione di un film di Charlie Chaplin integrato dalle musiche integrali composte come colonna sonora del "muto" ed eseguite "live" da un'orchestra specializzata. Conoscemmo così le partiture nate per Il circo e Luci della città, e apprezzammo già l'Orchestra Città Aperta che le eseguiva in diretta dinanzi allo schermo inserendosi nella proiezione perfettamente. L'operazione prosegue ora con Tempi moderni del 1936. Iniziativa tutt'altro che capricciosa. Charlot e le sue numerose incarnazioni occupano certo un grande spazio nell' immaginario di varie generazioni in tutto il mondo, ma dubitiamo che sia altrettanto vasta la conoscenza e la memoria del Chaplin musicista delle colonne sonore di suoi film. E' qui che si innesta l'attività preziosa del direttore Timothy Brock. Musicista di solida formazione classica, ha seguito la vocazione singolare di comporre musica "d' accompagnamento" per opere del muto. Forse scandalizzando qualche purista ma ottenendo buoni risultati con il film Il vaso di Pandora di Pabst e altri capolavori di Murnau e Wiene. Per Tempi moderni di Chaplin si trattava invece di restauro delle musiche composte e inserite dall'autore come vero e proprio motore espressivo applicato alle immagini. L'invito al restauro venne a Brock nel 1999 dalla Los Angeles Chamber Orchestra e dalla Association Chaplin di Parigi. Nel frattempo è nata l'Orchestra Città Aperta, un organico corposo e assai dotato per registrare musica per film ad alto livello qualitativo (da qui l'omaggio a Rossellini contenuto nella denominazione). Sotto la guida di Brock ha ora realizzato questo interessante connubio chapliniano che, rispetto alla ordinaria visione di Tempi moderni su shermo grande o televisivo, ci restituisce gli inserti nella loro integrità e nella freschezza melodica che, sappiamo, Chaplin otteneva con l'aiuto di orchestratori specializzati. Quel che normalmente ci dà la colonna incisa sul supporto nel '36 è appena il 30 per cento di tutto questo, e per di più tecnicamente impreciso. Diciamo che all'Olimpico, con l'iniziativa della Filarmonica (in collaborazione con Istituzione Universitaria dei Concerti e Società Aquilana dei Concerti) lo stesso capolavoro cinematografico, supremo atto d'accusa all'industrializzazione disumana, esprime qui tutto il suo potenziale artistico. Lungamente applauditi orchestra e direttore, il quale poi ha unito il proprio battimani all'immagine di Chaplin apparsa sullo schermo.