Debuttante nel 2003 nella trasmissione televisiva Zelig e dal 2010 a teatro con monologhi, tra comico e drammatico, di grande successo, Paolo Cevoli arriva ora al cinema con l'opera prima Soldato semplice, in sala il 2 aprile distribuito da Koch Media in circa 100 copie. L'attore romagnolo (nato a Riccione) ha curato anche soggetto e sceneggiatura. “Fino a due anni fa non ci pensavo. Avevo però in testa questa storia, che è quella di mio nonno Pietro che ha ‘fatto' la prima guerra mondiale nel ruolo proprio di eliografista. Un punto di partenza autentico, dal quale sono partito per ricostruire le vicende di quel terribile evento bellico e insieme per riflettere sul momento che viviamo ora. Tutto il gruppo si è dimostrato molto disponibile. Sono contento del supporto avuto da alcuni organismi istituzionali: ad esempio quelli che si vedono sono veri Alpini che hanno partecipato alle riprese in montagna. Abbiamo girato per cinque settimane a 2500 metri di altezza. Poi, dall'Alta Valtellina con un passaggio per Riccione, siamo scesi a Capri, luogo di origine di Aniello, detto ‘O scugnizzo' (Antonio Orefice). Questo percorso, dalla montagna al mare, ci permette di tornare a parlare delle bellezze della piccola Italia, anche di quelle nascoste. Non sapevo che Ermanno Olmi stava girando un film sullo stesso argomento e non mi sono posto alcun problema”.
Dopo Cevoli, che per tutto l'incontro tiene fede al proprio personaggio ironico e scanzonato, intervengono in rapida successione gli altri attori, tra cui Luca Lionello, Massimo De Lorenzo, Paola Lavini, a conferma di un film dal taglio essenzialmente corale.