"Si è siciliani con difficolta". Lo disse Leonardo Sciascia, lo ribadisce Giuseppe Tornatore, alla conferenza stampa di Baaria, che stasera inaugura la 66esima Mostra (Muller ha svelato che saranno due i film a sorpresa in Concorso, portando il totale a 25) con un red carpet affollato, dal ministro Bondi a Pier Silvio Berlusconi e Flavio Briatore, passando per guest star d'eccezione quali Werner Herzog e Michael Moore.
Budget di 25 milioni di euro, dal 25 settembre in sala con 450-500 copie distribuite da Medusa, protagonisti gli esordienti Francesco Scianna e Margareth Madè, Baaria "non e' solo un film sulla Sicilia: potrebbe essere qualsiasi altro luogo. Credo il film possa essere allegoria di tutti i luoghi in cui siamo nati, almeno noi di provincia". Sempre sulla sicilianità, il regista cita anche Tomasi di Lampedusa del Gattopardo, per il quale bisogna andare via dalla Sicilia a 17 anni, altrimenti si prendono tutti i difetti dei siciliani: "Io sono andato via troppo tardi a 27 anni, e ho tutti questi difetti, e altri che nemmeno conosco. Comunque tutti i miei film sono siciliani".
All'ottava collaborazione con Tornatore, Ennio Morricone dice che "l'importante è non amare troppo un film, se no uno rischia di strafare. Nonostante ami molto Baaria, ho mantenuto la misura, senza alzare gli ottoni al cielo".
Da ultimo, Tornatore ribadisce che Baaria era un progetto a lungo accarezzato: "Sono cresciuto in una famiglia dove si insegnava come rapportarsi col mondo, rispettare gli altri e i nostri sogni. Questa passione civile oggi si è persa. Bisogna recuperare il rapporto con la collettività, il rispetto della libertà altrui. Tutti temi persi nel caos della nostra politica: sarebbe bello che anche oggi si insegnasse l'importanza della libertà e del dovere ai nostri figli".Sempre sul fil rouge della politica, "mi fa piacere che il film sia piaciuto a Berlusconi. Mi fa piacere in particolare che una persona che la pensa diversamente da me in politica abbia potuto amare il mio film. Anche se so che qualcuno potrebbe strumentalizzare il suo giudizio'', conclude il regista, commentando il giudizio lusinghiero espresso ieri dal premier sul suo film, che racconta la storia di tre generazioni di una famiglia di Bagheria, la citta' in provincia di Palermo dove Tornatore è nato.