Addio Catwoman e X-Men. Ai supereroi Halle Berry preferisce Gabriele Muccino: "Ci siamo incontrati di recente per discutere un progetto - dice l'attrice premio Oscar per Monster's Ball -. Ancora non è deciso niente, ma spero che andrà in porto. Mi piacerebbe molto lavorare con lui". L'appello al regista de L'ultimo bacio e La ricerca della felicità arriva in occasione della presentazione di Perfect Stranger, il thriller sul fascino e i pericoli della rete, con cui l'afroamericana arriverà in sala dal prossimo 13 aprile. Accanto a Bruce Willis e Giovanni Ribisi, la storia le riserva il ruolo di una rampante reporter, che si affida a un amico hacker, per incastrare in rete un pericoloso killer: "Internet è un'arma a doppio taglio - dice -. Per me che sono diabetica si è rivelato un prezioso aiuto per tenermi aggiornata su cure e ultimi ritrovati. Soprattutto se messo in mano ai bambini e usato senza controllo, può però rivelarsi devastante ed esporli a enormi pericoli". Lo stesso accade infatti alla protagonista Rowanna, infiltrata in una grande agenzia pubblicitaria, per adescare e smascherare il boss, ritenuto responsabile dell'omicidio di una sua vecchia amica: "La doppiezza è di tutti noi. Ciascuno mostra un volto diverso a seconda che si trovi sul lavoro, con la famiglia, o la persona che ama".
E sono proprio doppiezza e versatilità a spingere la Berry alla sperimentazione: "Non c'è un genere che apprezzi più di un altro. Oriento le mie scelte sui personaggi, più che sulle storie. Il bello della mia carriera è stato finora proprio il fatto di poter spaziare tra film molto diversi. Un impegno che ho deciso consapevolmente di ribadire dopo l'Oscar. Le pressioni sono cresciute, tutti hanno cominciato ad aspettarsi prestazioni dello stesso livello e io ho deciso di infischiarmene. Non mi interessa quello che pensa la gente e cosa si aspetta da me. Continuo a fare le mie scelte, anche a seconda delle fasi che sto attraversando nella mia vita". Se in passato, racconta, a muoverla era anche stato il bisogno terapeutico di riprendersi dal primo divorzio, a portarla a Perfect Stranger è stato in questo caso un suo attualissimo interesse: "Il delitto perfetto è un tema che mi affascina molto. Una delle mie trasmissioni preferite si chiama Forensic File, un programma incentrato sullo studio della mentalità criminale e le più moderne tecniche di indagine. Quello che trovo interessantissimo è capire come si possa arrivare a concepire un assassinio e poi studiarlo nei minimi particolari, sperando di farla franca".
Un oscar, un Orso d'Argento, un Golden Globe: nonostante i presigiosi traguardi, Halle Berry è tutt'altro che intenzionata a fermarsi: "Finora credo di aver dato il massimo. In ogni film ho messo il 100%, ma la recitazione continua a non bastarmi. Ogni tanto, sul set, mi sento però un orso che balla e per superare questa sensazione ho deciso di dedicarmi anche ad altro. La regia non è nelle mie corde, ma ho già realizzato due progetti da produttrice e altri cinque sono in cantiere. E' una scelta che mi appassiona ed entusiasma, soprattutto perché mi dà modo di aiutare altre donne a farsi strada nel cinema". Anche da attrice, ad attendere la Berry c'è però già un intenso calendario di impegni. Prima di Class Act, commedia in cui interpreterà una professoressa convinta a candidarsi, con la promessa che i suoi alunni la sostengano nella campagna elettorale, sarà infatti la volta di Things We Lost in Fire. Nel film, in cui affianca Benicio Del Toro, è stata diretta dalla regista danese Susanne Bier, quest'anno candidata all'Oscar per Dopo il matrimonio: "Più che di svolta, parlerei di un personaggio diverso. Anche in questo caso, si tratta di una donna forte, vulnerabile, che si aggrappa alla vita, cercando disperatamente il modo per andare avanti". Il trauma da cui deve ripartire è la perdita di una persona molto vicina, che si abbatte con effetti devastanti anche sul personaggio interpretato da Benicio Del Toro.