Un parto molto lungo, abbiamo lavorato tanto sull'ideazione, fino ad arrivare a un film di stampo prettamente teatrale, con due ambienti girati a Cinecittà, dove abbiamo portato un po' di lavoro, e per tema la ricerca di solidarietà, di affetto delle persone, che vogliono essere abbracciate. Inquadro una famiglia complicata, io sono un padre distrutto, e nella prima parte viene fuori uno scontro generazionale, ma alla fine c'è appunto la ricerca di un abbraccio affettuoso: è un film sulle solitudini che incontrano la luce di una buona stella”.
Così il regista e interprete Carlo Verdone presenta Sotto una buona stella, in uscita giovedì 13 febbraio in oltre 700 copie con la Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis: “Osserva la fragile realtà di questo momento, i toni sono da film serio, ma incanalati con delicatezza in commedia”. Protagonista, Federico Picchioni (Verdone), che separatosi dalla moglie quando i figli (Tea Falco e Lorenzo Richelmy) erano ancora piccoli s'è costruito una brillante carriera in una holding finanziaria: l'improvvisa morte della moglie e uno scandalo nella società, lo lasciano senza lavoro e con i due figli che gli piombano in casa, stravolgendo la sua vita con al più giovane compagna (Eleonora Sergio). Non bastasse, nell'appartamento a fianco arriva una nuova inquilina, Luisa (Paola Cortellesi), una tagliatrice di teste simpatica e rumorosa…
“Tea ha dato un accento astratto al film, e come Lorenzo è destinata a un buon successo, Paola è in ascesa, Eleonora è un'amica”, dice Verdone, che sottolinea come “non saprei  che raccontare se non osservassi la realtà del mio Paese, il tempo che sto vivendo, le emergenze che con equilibrio e senso della misura ho travasato in commedia: senza realtà non so lavorare”. “Per chi ama un certo registro, la commedia, il maestro è Verdone, e sognavo di lavorare con lui: la sensazione sul set – dice la Cortellesi – è che ci conoscessimo da tempo, lo consiglio a  tutti!”. “Paola ha portato se stessa – ribatte Carlo – si apre con tale generosità che tutto sembra vero, credibile”, e aggiunge: “Non mi sarei mai aspettato di durare così tanto, puoi avere talento, ma devi avere anche una buona stella: cerco di non dare mai al pubblico la stessa cosa, sono partito dai personaggi, il bullo di Un sacco bello, il candido con la Sora Lella, poi ho capito di aver dato tutto, e mi sono ricordato al lezione di Compagni di scuola, che era corale e rimane uno dei miei film migliori: oggi mi metto in gioco e mi devo adattare, la commedia corale è quella che mi è più congeniale, ho l'età per condividere e dare una spinta ai giovani, è un tragitto inevitabile”.In Sotto una buona stella il personaggio di Tea dice che “L'Italia non è un paese per giovani”: “E' vero – osserva Carlo – perché a 78 anni gli anziani vanno ricollocati e i giovani devono emigrare, come l'80% degli amici di mio figlio: l'Europa è un continente vecchio, ma va ridisegnato con il ricambio generazionale”. “Oggi – aggiunge la Falco – qui non è rimasto quasi niente da prendere, i giovani devono spostarsi per forza dall'Italia”, mentre Richelmy rincara la dose: “Ci avete levato tutto, a 30 anni come si fa a prendere casa?”b e Verdone rileva: “Bisogna far saltare uno Stato che è più feudale che repubblicano, uno Stato in perenne riunione condominiale, dove l'amministratore è il presidente della Repubblica, e non mi sento di dare tutte le colpe a quest'uomo. Ne ho le palle piene di questi scandali di due anni fa, non c'è tempo da perdere, pensiamo all'adesso”.