“La mia Africa”. Quella di Claudia Cardinale, voce narrante del documentario African Cats, dal 22 luglio nelle nostre sale distribuito da Disney: “E' la prima volta che lo faccio, e mi è piaciuto molto: sono nata in Africa, l'ho girata in lungo e in largo e adoro gli animali: elefanti, tigri, giraffe, tutti”. Prodotto da Disney Nature, diretto da Keith Scholey e Alastair Fothergill, African Cats cattura le vicende amorose, l'umorismo e la determinazione dei maestosi re della savana: Mara, un tenero cucciolo di leone che lotta per la sopravvivenza al fianco di una mamma forte, saggia e determinata; Sita, un temerario ghepardo che cresce da sola i suoi cinque piccoli; Fang, un leader orgoglioso e fiero che deve difendere la sua famiglia da un leone rivale.
“Sono ambasciatrice dell'Unesco, e so bene quanto la difesa della natura sia importante”, dice la Cardinale, facendo professione di fede nel pericolo: “Sono pazza, un maschiaccio, d'altronde sul set non ho mai usato controfigure. E che dire del mio rapporto con gli animali: sono entrata nella gabbia dei leoni, ho abbracciato un caimano, e mi sono fatta leccare da un ghepardo per un'asta di beneficenza”.
Una sorta di San Francesco al femminile? Claudia ride, e ribatte con ironia: “D'altronde, ho fatto anche Il Gattopardo”. Al Festival di New York, l'attrice porterà Diventare italiano con la signora Enrica del regista turco Ali Ilham, nel frattempo da Parigi confessa: “Mi piace il cinema che fa sognare. Qui vedo un sacco di film alla Cinemateque, purtroppo quelli italiani non arrivano”. L'ultimo che ha visto? “Il Gattopardo restaurato a Cannes…”.