"Stavo girando un altro film ma il periodo storico era talmente tumultuoso che non potevamo rimanere indifferenti: tutto quello che stava accadendo ha catalizzato le nostre energie, i nostri pensieri, le emozioni". Cosí Yousry Nasrallah spiega che cosa l'abbia portato a dirigere Après la bataille, oggi in Concorso a Cannes: "Ho coinvolto gli attori per raccontare il lasso di tempo che andava dalla caduta di Mubarak alle elezioni. Poi invece ho deciso di fermarmi prima, a ottobre, con il massacro avvenuto di fronte agli studi dell'emittente televisiva". Scritto, diretto e montato con la "rivoluzione egiziana" ancora in corso, Après la bataille si focalizza su due figure centrali, una giornalista "illuminata" (Menna Chalaby) e un uomo "delle Piramidi" (Bassem Samra), che la notte del 2 febbraio 2011 - manipolato insieme ad altri dal governo Mubarak - si schieró contro i rivoluzionari di Piazza Tahrir: "In un contesto come quello attuale, in cui in Egitto il cinema e le arti in generale sono sotto attacco dai cosidetti partiti islamisti, credo che il nostro film rappresenti sia un impegno politico che un impegno nei confronti del cinema stesso", dice ancora Nasrallah, per la prima volta in concorso a Cannes: "Per 20 anni ho fatto film che non erano poi tanto brutti. Il fatto che quest'ultimo, realizzato in condizioni di totale libertá, sia in competizione in un festival tanto importante, credo sia un segnale molto potente nei confronti di tutto il mondo arabo".