Se ne parlava nei mesi scorsi, ora sembrerebbe sia ufficiale. A riferirlo, attraverso un'intervista rilasciata a Le Film Francais, lo stesso Thierry Fremaux, direttore del Festival di Cannes: "Da quest'anno saranno banditi i selfie sul red carpet, pratica triviale che causa il rallentamento nel flusso dell'accesso in sala, rovinando la qualità della passerella e del festival stesso".

 

Sulla carta una decisione condivisibile. Resta da capire, all'atto pratico, che cosa dovesse succedere se - ipotizziamo - durante il red carpet di Sicario: Day of the Soldado (il film diretto da Stefano Sollima, tra i più seri candidati alla premiere mondiale a Cannes) Benicio del Toro dovesse decidere di tirare fuori dal taschino lo smartphone... Verrebbe placcato?...

Ma non è finita qui: l'altra grande "rivoluzione" annunciata da Fremaux riguarda un cambiamento strutturale relativo alle dinamiche del lavoro della stampa accreditata al Festival: le premiere mondiali dei film in programma alle 19.00 (al Grand Theatre Lumière) non avranno la consueta proiezione stampa al mattino ma saranno viste in contemporanea dai giornalisti in Sala Debussy. In merito alle proiezioni delle ore 22.00, invece, l'appuntamento per la stampa sarà direttamente la mattina successiva. "In questo modo sarà garantita la suspense più totale", ha commentato Fremaux.

 

Vero, anche giusto se vogliamo, soprattutto se si considera l'ormai consueta pratica del "commento a caldo" via social che, il più delle volte, etichetta un film (anche in maniera nettamente denigratoria) senza il giusto approfondimento. La scelta, a quanto pare, sarebbe stata ponderata dopo alcune lamentele da parte di alcuni autori (su tutti Xavier Dolan per l'accoglienza riservata al suo E' solo la fine del mondo, nel 2016), "costretti" ad accompagnare il proprio film in sala per la cerimoniosa proiezione di gala, già sapendo però che in tutto il mondo è rimbalzata la bocciatura dell'opera stessa.

Quello che resta da capire, però, è quale sarà l'idea con cui organizzare le canoniche attività stampa "intorno" al film stesso: la proiezione della mattina era accompagnata dalla conferenza con regista e attori del film, per non parlare delle varie interviste lungo tutto l'arco della giornata con giornali, tv e radio accreditate al Festival. Che cosa succederà ora?

Impossibile ipotizzare attività stampa "al buio" (che senso avrebbe una conferenza su un film non visto?), difficile credere a conferenze del giorno dopo (quale quotidiano al mondo uscirebbe con dichiarazioni relative ad un film che siti web e social avranno già commentato due giorni prima?), più "facile" scommettere su proiezioni "carbonare" riservate solo a coloro i quali saranno riusciti a concordare interviste o round table ristrettissime con i registi e i cast dei film.

 

Per non parlare, infine, del già complicato iter che caratterizzava le proiezioni per la stampa delle ore 19.00 in Sala Debussy, con infinite code (anche di oltre due ore) che alle volte neanche garantivano l'accesso in sala per i badge al di sotto del colore rosa. Con il cambiamento annunciato, converrà direttamente non presentarsi in coda.

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