“Ora comanda il matriarcato”, verrebbe da parafrasare così uno dei momenti topici de La casa de Papel, la serie rivelazione che grazie a Netflix ha trovato milioni di seguaci in tutto il mondo.

Netflix però, si sa, a Cannes non è di casa. Lo sono piuttosto le tante donne che quest’anno compongono la giuria internazionale del concorso, capitanate dalla presidentessa Cate Blanchett, tra le prime sostenitrici del movimento Time’s Up, contro le molestie.

Insieme a lei, per giudicare i film in gara, troviamo Kristen Stewart, Ava DuVernay, Khadjia Nin, Léa Seydoux, oltre a Chang Chen, Robert Guédiguian, Denis Villeneuve e Andrei Zvyagintsev.

“Giudicare il lavoro di altri artisti è davvero arduo – dice Cate Blanchett – ma a me prima dei premi interessa si possa instaurare un dialogo”.

Cannes 2018 - La giuria al completo - Foto Pietro Coccia

Che cosa deve avere un film per meritare la Palma d’Oro? “Deve rimanere impresso nella mente della giuria e riuscire a toccare l’immaginazione del pubblico oltre la durata stessa del Festival”, dice ancora il presidente, che trova sponda anche in Kristen Stewart: “Esistono dei film magari imperfetti nella storia del cinema, ma che ancora oggi riteniamo grandi”. Film, secondo la regista Ava DuVernay, che possiedono “una grande muscolatura emotiva”.

Cate Blanchett e le altre donne della giuria di Cannes 2018 - Foto Pietro Coccia

Non rimane inevaso anche l’argomento “caldo” del Festival, quello relativo alle molestie e alla parità di genere: “Affinché il cambiamento sia profondo e duraturo, è necessario ci siano azioni specifiche. Anche nel nostro lavoro è imprescindibile venga colmato il divario tra i generi e venga abbattuta ogni forma di discriminazione razziale”, dice ancora Cate Blanchett, che si augura in futuro “ci siano ancora più registe donne in competizione qui al Festival”.