Ispirato dall'ultimo libro di Gaetano Savatteri, Uno per tutti, Mimmo Calopresti si prepara a tornare dietro la macchina da presa. Lontano dal sentiero familiare del documentario, il regista calabrese sembra avere, questa volta, gli ingredienti giusti per un film dalla complessa trama psicologica, declinata secondo le più suggestive atmosfere del noir. Una sorta di Sleepers o di Mystic River all'italiana che, come il capolavoro di Clint Eastwood, cerca di recuperare il passato attraverso un episodio del presente, ponendo i protagonisti di fronte a qualcosa che credevano rimosso per sempre. Anche in questo caso l'evento scatenante è un efferato omicidio che metterà in discussione le esistenze dei tre personaggi coinvolti. “Mi piacciono molto le storie che raccontano il potere del passato sul presente – spiega Calopresti – e nel libro di Savatteri questo meccanismo è descritto con molta precisione. Il romanzo è però solo un punto di partenza, un pretesto per analizzare le relazioni che i miei personaggi hanno l'uno con l'altro e per fare emergere un contesto, quello del nostro paese, radicalmente mutato in questi ultimi cinquant'anni”.
La sceneggiatura, come dichiara lo stesso regista, è appena ultimata, ma già due dei tre ruoli principali sono stati assegnati in vista dell'inizio delle riprese, pianificate per il febbraio prossimo: Luca Zingaretti vestirà i panni di un noto imprenditore, padre di uno dei personaggi, presunto omicida, mentre Beppe Fiorello sarà l'amico poliziotto a cui viene affidato il caso. Ancora in forse il nome dell'attore che presterà il volto al terzo protagonista, ma Calopresti non si sbottona: “Quella del medico calabrese che ritorna al nord è una figura chiave, con la quale mi identifico molto, forse è per questo che non riesco ancora a capire chi voglio per interpretarla”. Nessun dubbio invece per le location, tutte previste fra il Piemonte e la Calabria, ricollocazione sul filo della biografia dei luoghi del libro, separato tra Milano e la Sicilia. Torino sarà la grande città del nord che farà da sfondo all'intera vicenda. “Sono felice di tornare a girare in quella che considero a tutti gli effetti casa mia. – commenta Calopresti – Ho già in mente le abitazioni del centro, un tempo abitate dagli immigrati meridionali, che vorrei riprendere, i cortili delle case di ringhiera, i locali ai Murazzi, che erano il cuore pulsante dell'underground torinese, in cui vorrei far muovere i miei personaggi. Sarà come rivivere la città che negli anni Sessanta mi ha accolto insieme alla mia famiglia, in cui sono cresciuto e in cui mi sono formato”.