“Abbiamo cercato di descrivere un luogo attraverso le anime delle persone che lo abitano”. E’ così che Anita Lamanna e Erwan Kerzanet parlano della loro opera prima dal titolo Magna Graecia/Europa Impari. Il film, in concorso al Medfilm Festival per la sezione internazionale documentari ‘Open Eyes’, è un racconto a più voci del profondo sud d’Italia: la Calabria.

“Le donne, un insegnante e i suoi alunni, alcuni immigrati, un poliziotto, l’ex sindaco di Rosarno Peppino Lavorato, il procuratore aggiunto della Repubblica del Tribunale di Reggio Calabria Nicola Gratteri narrano le proprie storie sullo sfondo del Mar Ionio”, dice Anita Lamanna spiegando poi che questo progetto è nato nel 2012 quando iniziarono a fare delle riprese locali legate ad un politico comunista calabrese.

Magna Graecia/Europa Impari ci descrive un mondo dove le donne preparano pacchi pieni di provole, cipolle di Tropea e passate di pomodori da spedire ai propri figli emigrati nel nord d’Italia e scappati da un paese oppresso dall’ndrangheta e dove “da una scemenza si monta una favola”. Una realtà dove l’insegnate di lettere della scuola media di Lauropoli (Claudio Dionesalvi) cerca in ogni modo di educare i suoi alunni alla coesistenza e dove il giornalista pakistano Jamil Abdul spiega all’immigrato le lunghissime procedure che dovrà affrontare per ottenere il permesso di soggiorno.

“Abbiamo filmato delle conversazioni e dei momenti della quotidianità- dice Erwan Kerzanet- Pensavamo che avremmo trovato solo gente che non avrebbe avuto voglia di parlare e invece talvolta era perfino difficile contenerli”.

Ma perché questo titolo? “Magna Graecia si riferisce al territorio delle colonie greche che si sono stabilite in Calabria nell’antichità da Sibari a Crotone fino a Rosarno e Crucoli. Il nome che i latini davano a queste colonie è una traccia che racconta una migrazione che esiste dall’antichità. I greci furono anche loro dei migranti che si stabilirono sulle coste del sud Europa dando vita a meravigliose civiltà. Magna Graecia insomma è un luogo antico, Europa Impari invece è il presente. Un presente dove la migrazione genera paura”, spiega Anita Lamanna, calabrese di origine e anche lei emigrata prima a Roma e poi a Parigi. E Erwan Kerzanet aggiunge: “Il presente è un’Europa che sta sempre alla ricerca di un equilibrio”.

Un equilibrio che i due registi invece sembrano aver pienamente trovato. “E’ bello condividere un progetto professionale. Siamo perfettamente complementari”, dice Erwan Kerzanet, compagno anche di vita di Anita Lamanna, con cui ha già in programma di girare un secondo documentario, questa volta su Roma.

Magna Graecia/Europa Impari sarà programmato anche al Kino (via Perugia 34) venerdì 13 novembre e sabato 14 novembre.