"Su Hollywood non si può fare affidamento. Un giorno ti fanno sentire un dio, il giorno dopo non sei nessuno". A parlare è Raoul Bova, reduce dal successo tutto americano di Alien vs. Predator, il fantasy diretto da Paul W.S. Anderson che arriva in Italia (distribuito dalla 20th Century Fox il 19 novembre in 200 copie) dopo aver scalzato dalla vetta del box office Usa il thriller Collateral con Tom Cruise. Già noto negli Usa come testimonial di un noto marchio di abbigliamento, Bova è arrivato sul set di Anderson dopo essere stato ribattezzato il nuovo Marcello Mastroianni per la sua interpretazione in Under the Tuscan Sun con Diane Lane. "Il genere fantascientifico con è certo quello che prediligo e preferisco di gran lunga i film con meno effetti speciali e più passione, ma considero Alien vs. Predator una vittoria contro quanti mi dicevano che Hollywood non era per me, che avrei fatto meglio a tornare come protagonista di un film italiano candidato all'Oscar". Nonostante tutto "non mi sono arreso - continua - e l'ho presa come una sfida, ho iniziato a studiare inglese, dizione e come si fanno i provini in America". Poi è arrivato Under the Tuscan Sun e "improvvisamente le loro facce sono cambiate: mi hanno cominciato a riempire di sorrisi e pacche sulle spalle e a dire che ero l'attore più bravo del mondo. Ci vuole molta forza di carattere per reggere tutto questo e i ritmi incredibili di una città come Los Angeles. Va bene per brevi periodi, ma la vita è un'altra cosa e alla fine è bello tornare a casa dalla propria famiglia. Certo l'America mi affascina perché offre tante possibilità di lavoro e mi permetterebbe di uscire dai soliti ruoli che mi vengono offerti in Italia, ma voglio continuare a lavorare qui, fare del mio paese la mia base pur restando sempre a disposizione in caso Hollywood dovesse chiamare". In Alien vs. Predator Bova interpreta il ruolo dell'archeologo Sebastian De Rosa che, dopo essere stato ingaggiato da un ricco industriale in seguito al ritrovamento di una piramide nascosta sotto i ghiacciai dell'Antartide, rimane coinvolto in uno scontro titanico tra Alien e Predator. "I mostri al cinema servono ad esorcizzare quelli reali e che forse sono stati appena eletti" ironizza l'attore, "anche se poi - continua - è una bella lotta stabilire chi tra Bush e Kerry assomigli di più a un Alien". Il film, ammette Bova, non gli ha richiesto un grande sforzo interpretativo, "ma mi sono divertito moltissimo a vedere come si realizzano gli effetti speciali, era come andare ogni giorno al luna park". Per il futuro "ho ricevuto molte altre proposte per lavorare in America, a Londra e anche qui in Italia, ma sono in una fase della vita in cui non mi dispiacerebbe cedere all'invito di Garinei e darmi al musical in teatro con Ciao Rudy". Prima di allora sarà Rodolfo Valentino nello sceneggiato radiofonico che andrà in onda su Radiodue l'8 novembre, mentre sul grande schermo affiancherà Donatella Finocchiaro (Angela) nel film indipendente La fiamma sul ghiaccio di Umberto Marino, nel quale interpreta un uomo affetto dalla sindrome di Asperger - e per questo incapace di relazionarsi agli altri - che s'innamora di una zingara.