Dramma familiare, thriller e un accenno alla pedofilia. E' la strana commistione di Non aver paura, il film di Angelo Longoni con Alessio Boni e Laura Morante, in uscita il prossimo 6 maggio con oltre cento copie. "La violenza sui bambini rimane sullo sfondo - mette subito in chiaro Boni -. Considerarlo un film sulla pedofilia sarebbe limitativo e fuorviante. Si tratta piuttosto di un viaggio nell'incapacità adulta di vivere le proprie responsabilità, senza farle ricadere sui più deboli". Come in Quando sei nato non puoi più nasconderti, il film di Giordana che lo porterà in concorso al prossimo festival di Cannes, l'attore interpreta un padre alle prese con un difficile rapporto con il figlio. A complicare la situazione, la recente separazione dalla moglie a cui è rimasto in affido il bambino. Mentre lei fatica a sbarcare il lunario lavorando come centralinista in una hotline, lui cerca di rifarsi una vita con un'altra donna, nell'affannoso tentativo di riottenere il piccolo. A restare vittima delle bugie a cui ricorrono per coprire queste verità è però proprio il figlio che, privo del sostegno familiare, è costretto a ricorrere alla compagnia di un amico immaginario. ''Incarno la fase più critica che un uomo possa trovarsi ad affrontare - spiega Boni -. Un padre diviso tra l'amore per il figlio e un rancore accecante che gli impedisce di riconoscere il proprio egoismo. Il folle desiderio di riavere il bambino lo induce a una serie di atteggiamenti che, alla fine, andranno invece a ricadere proprio su di lui". Simile il meccanismo di cui resta vittima l'ex-moglie Laura Morante. Incapace di rivelare il lavoro a cui è stata costretta dalla separazione, deve inoltre far fronte alle ai sensi di colpa e alle persecuzioni di un pedofilo che minaccia di rapirle il bambino. ''Un aspetto importante del film è l'accento che pone sulla paura come elemento di pericolo - dice la Morante -. Un sentimento che rende esso stesso vulnerabili, fragili e manipolabili: la vera causa degli errori che si trovano a commettere i protagonisti". D'accordo con lei anche Angelo Longoni, già regista di Uomini senza donne: "La minaccia del pedofilo - spiega - altro non è che un equivoco, lo specchio delle paure inconsce che entrambi i genitori già portano dentro di sé. E' l'incarnazione del moderno senso di precarietà e timore che ci accompagna negli ultimi tempi. In passato era la bomba atomica, oggi sono il terrorismo, la crisi economica, il diverso: la paura ha cambiato volto, ma è sempre intorno a noi". Sul set con Boni e Morante anche Cesare Bocci, Eleonora Ivone e, per la prima volta al cinema, anche i gemelli Marco e Andrea Ragno, nei panni del piccolo Luca e del suo alter ego Tommi.