Attore di cinema, tv e teatro, lanciato nel 2003 da Giordana con La meglio gioventù, Alessio Boni è uno degli attori più richiesti del momento. Nelle scorse settimane lo abbiamo visto sul piccolo schermo nella fiction di Raiuno La caccia, ad aprile sarà nelle sale, ancora diretto da Giordana, in Quando sei nato non puoi più nasconderti, film tratto dall'omonimo romanzo di Maria Pace Ottieri. Attualmente, l'attore bergamasco è impegnato in due nuovi film: La bestia nel cuore di Cristina Comencini, ora in lavorazione, e La paura degli angeli di Angelo Longoni. Lo abbiamo incontrato a Roma, a margine di un appuntamento con gli studenti dell'università Lumsa.

Sta per uscire Quando sei nato non puoi più nasconderti. Come ti trovi con Giordana?
Lavorare di nuovo con lui è stato un grande piacere. È un regista completo, coraggioso, sempre attento ai temi sociali. Mi ha dato tanto e spero che il film sia selezionato per Cannes. Questa volta mi ha scelto per caso. E' un film sull'immigrazione, con una forte componente documentaristica. Io interpreto il ruolo di un imprenditore brasciano che si è fatto da solo, ha difficoltà a esternare i propri sentimenti più pronfondi, abituato com'è al linguaggio del commercio. Il riscatto arriva quando il figlio Sandro durante un viaggio in barca nel Mediterraneo cade in acqua e viene ripescato da un'imbarcazione di clandestini che fa rotta verso l'Italia. Il protagonista è Matteo Gadola, un bambino di Brescia di 12 anni molto vivace, che nei tre mesi di lavorazione è stato bravissimo. La meraviglia del film sta proprio nel voler mostrare una situazione difficile come l'immigrazione attraverso gli occhi innocenti di un bambino che vive a contatto con questa realtà. Inoltre è stato stimolante ritornare indietro in un posto dove sono nato, riappropriarmi del mio dialetto, di quel suono e degli atteggiamenti delle persone del luogo, con i loro pregiudizidi, le loro contraddizioni, ma anche la loro volontà e dedizione al lavoro.

Ne La paura degli angeli ti vedremo insieme a Laura Morante. Com'è andata tra voi sul set?
Laura è un'attrice straordinaria, con lei si è creata una forte intesa anche fuori dal set. Cerco sempre di avvicinarmi a persone carismatiche: nel lavoro, così come della vita, si capisce subito con chi riesci a legare bene e con chi no. Il film è un giallo, parla di una coppia in crisi che si contende il figlio. Nella lotta tra i coniugi per avere il bimbo serpeggia una tematica molto dura, quella della pedofilia.

Parlaci de La bestia nel cuore...
Sto girando qui a Roma con Giovanna Mezzogiorno, Stefania Rocca, Angela Finocchiaro e Giuseppe Battiston. Giovanna ed io siamo una coppia di attori: lei più disincantata di me. Ha fatto l'accademia, ma non riesce a trovare lavoro perciò fa la doppiatrice. Anch'io ho fatto l'accademia, ma sono un attore puro, coerente con le mie regole. Nel cast c'è anche Luigi Lo Cascio, ma purtroppo insieme non faremo neanche una scena.

Al pubblico ti mostri sempre nei panni di personaggi drammatici. Hai mai pensato di metterti alla prova anche con una parte più leggera?
E' vero, mi sono sempre cimentato in ruoli seri, ma ora farò una commedia. Si chiama Cacao di Marco Pozzi. È la storia di due amici, rivali in amore, che fanno di tutto per conquistare la donna che amano. Il cacao è l'ingrediente che rende più dolce la sfida. Sarò inoltre impegnato in un altro film, Arrivederci amore ciao di Michele Soavi, tratto dall'omonimo libro di Massimo Carlotto, in cui vesto i panni di un ex guerrigliero che, dopo 18 anni all'estero, torna in Italia per scontare cinque anni di carcere. Ma la vita gli riserverà ancora forti sofferenze che lo renderanno più cattivo di prima.