Sarà Black Swan, l'atteso nuovo film del regista americano Darren Aronofsky (Leone d'oro alla 65. Mostra nel 2008 per The Wrestler) il film di apertura - in Concorso - della 67. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica (1-11 settembre). Thriller psicologico ambientato nel mondo del balletto newyorkese, Black Swan vede protagonista Natalie Portman nel ruolo di Nina, una prima ballerina che si trova imprigionata in una ragnatela di competizione con una nuova rivale nella compagnia (Mila Kunis). Completano il cast del film Vincent Cassel, Barbara Hershey e Winona Ryder.
Cadono così ufficialmente le ipotesi circa la possibilità che The Tree of Life di Terrence Malick, con Sean Penn e Brad Pitt, sia il film d'apertura della Mostra: l'incognita più grande, ad una settimana dall'annuncio del programma definitivo, rimane proprio questa, la presenza o meno al Festival dell'atteso, nuovo lavoro del regista de La sottile linea rossa. Mentre sembra sempre più certa la presenza (Fuori Concorso) di Machete di Robert Rodriguez (l'uscita negli States, 3 settembre, è un segnale indicativo): interpretato oltre che da Danny Trejo anche da Robert De Niro, Jessica Alba, Lindsay Lohan, Michelle Rodriguez e Steven Seagal, il film porterebbe in Sala Grande anche il Presidente di Giuria Quentin Tarantino, collega e amico fraterno del regista (con il quale, tre anni fa, realizzò Grindhouse, film da cui lo stesso Machete - lì finto trailer - prese le mosse). Quasi sicuro fino a poco tempo fa, sembra invece allontanarsi dal Lido The American con George Clooney, habitué della Mostra, film diretto da Anton Corbijn e girato nei luoghi post terremoto intorno a L'Aquila, mentre riprende quota la candidatura di The Tourist, con Johnny Depp e Angelina Jolie, diretto dal premio Oscar Florian Henckel von Donnersmarck (Le vite degli altri), girato proprio in Laguna, attualmente in post-produzione. Altro titolo importante che potrebbe essere pronto per la Mostra è Hereafter di Clint Eastwood, interpretato da Matt Damon, così come La versione di Barney, nel cast Paul Giamatti e Dustin Hoffman, adattamento del best-seller di Mordecai Richler e 13, remake a stelle e strisce di 13 Tzameti sempre diretto da Géla Babluani: tra gli interpreti Mickey Rourke, che tornerebbe a Venezia due anni dopo aver contribuito alla vittoria del Leone d'Oro con The Wrestler di Darren Aronofosky, come detto regista a cui viene concesso l'onore di aprire la manifestazione.
Praticamente certi, poi, e quasi sicuramente tutti in Concorso, Sofia Coppola con Somewhere, Julian Schnabel con Miral, Ben Affleck con l'opera seconda The Town, i maestri Peter Weir (The Way Back, nuova regia 7 anni dopo Master & Commander, con Colin Farrell e Saoirse Ronan) e Monte Hellman (Road to Nowhere), più David Fincher con The Social Network e l'attesissimo John Carpenter, che con The Ward torna alla regia di un lungometraggio (e a Venezia) nove anni dopo Fantasmi da Marte.
Dall'Oriente è lecito attendere il giapponese Takashi Miike con Thirteen Assassins e il vietnamita Anh Hung Tran (Il profumo della papaya verde), regista di Norwegian Wood, adattamento cinematografico del celebre romanzo di Haruki Murakami, così come dalla Francia è quasi certo il ritorno al Lido di François Ozon con Potiche, interpretato da Gerard Depardieu e Catherine Deneuve. E la truppa italiana? Come ormai da tradizione, i titoli in concorso dovrebbero essere quattro: sicura la presenza di Noi credevamo di Mario Martone, La passione di Carlo Mazzacurati e La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, resta ancora da capire chi - tra Una sconfinata giovinezza di Pupi Avati e La pecora nera di Ascanio Celestini - sarà il quarto tra i film in gara. Avessimo un euro da buttare, punteremmo sul secondo: giovedì 29 luglio sapremo anche questo.