Ha aperto i battenti sabato 9 marzo il 31° Bergamo Film Meeting (in programma fino al 17 marzo), la Mostra Internazionale di cinema d'essai organizzata dall'Associazione Bergamo Film Meeting Onlus, da poco insignita dal comune bergamasco della Medaglia d'Oro di civica benemerenza come “punto di eccellenza nella cultura cinematografica nazionale”. Tante le novità di questa edizione, a incominciare dal oremio in denaro che verrà assegnato quest'anno al film vincitore della Mostra Concorso - 7 lungometraggi selezionati, inediti in Italia, concorrono al Premio Bergamo Film Meeting, assegnato ai tre migliori film della sezione sulla base delle preferenze espresse dal pubblico - grazie al contributo della Banca Popolare di Bergamo.
Altra importante novità è che ai tradizionali luoghi del Festival si aggiunge una sala del cinema San Marco, aperta dal pomeriggio alla sera, da lunedì a venerdì: oltre alla rassegna Visti da Vicino, qui sono presentate le repliche dei film in concorso e la serie tv che vede protagonista Alec Guinness. Il vantaggio di questa sala è che si trova a due minuti di cammino dall'Auditorium e dà modo allo spettatore di organizzare le visioni senza il rischio di arrivare in ritardo spostandosi da una sala all'altra. Inoltre, segnaliamo da quest'anno la collocazione dell'area abbonamenti e biglietteria nell'atrio principale del Palazzo della Libertà, uno spazio molto ampio e funzionale che è stato messo a disposizione dalla Prefettura di Bergamo. Ma andiamo ai contenuti del festival di quest'anno. Oltre al concorso, viene confermata tra le sezioni più interessanti della kermesse Visti da Vicino, un viaggio nel documentario per indagare le contraddizioni, le stranezze, le espressioni singole e collettive della realtà.
E a proposito di realtà, la retrospettiva di quest'anno è tutta dedicata al francese Robert Guédiguian, il cui cinema è un lavoro di scavo nel sociale e nelle condizioni di vita delle persone più deboli. I film di Guédiguian parlano di lavoro, di disoccupazione, di disagio, di sofferenza, ma senza rinunciare, a volte, ai toni della commedia.
E poi c'è il cinema del passato, con la già citata rassegna dedicata ad Alec Guinness, attore poliedrico e trasformista, dotato di un aplomb tutto britannico qualsiasi ruolo interpreti, capace di comporre ritratti indimenticabili con piccole variazioni della gestualità e del volto. Saranno proiettate anche le sette puntate dell'avvincente miniserie televisiva britannica Tinker, Tailor, Soldier, Spy (1979), tratto da La talpa di John Le Carré, con la regia di John Irvin e superbamente interpretato da Alec Guinness. È la prima delle due miniserie televisive in cui l'attore inglese interpreta George Smiley, curiosa figura di antieroe borghese. Le Carrè stesso affermò in un'intervista che l'interpretazione magistrale di Guinness gli sottrasse in qualche modo Smiley e lo spinse a spostarsi su altri personaggi in libri successivi. Il passato è al centro anche di Falso d'autore, sezione in cui il falso, elemento costitutivo del cinema, viene indagato tra giochi di specchi e inquietanti disvelamenti; e Cantiere Europa, 6 lungometraggi, tutti opere prime o seconde, diverse per stile e linguaggio, che raccontano lo stato dell'Unione: politico, economico e cinematografico.