Giunto alla sua ventiquattresima edizione, Bergamo Film Meeting batte bandiera inglese. La manifestazione diretta da Angelo Signorelli ed Emanuela Martini, in programma fino al 19 marzo, offre la retrospettiva di David Lean e una panoramica sul brit rock cinematografico. L'omaggio a David Lean punta a riscoprire un regista che ha realizzato celebri kolossal, quali Lawrence d'Arabia (1962) e Il dottor Zivago (1965), e poderosi adattamenti, Grandi speranze (1946) e Passaggio in India (1984), stampigliando sulle immagini il suo tocco inconfondibile, un misto di eleganza e old style in bilico tra autorialismo e spettacolo. Dell'indistruttibile binomio tra cinema e rock, Bergamo Film Meeting analizza una parte specifica: quella del rock inglese a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta. Esulando dai film-concerto, la panoramica prende in esame opere come Tommy di Ken Russell o Quadrophenia tratti dagli omonimi album degli Who;  Absolute Beginners di Julien Temple con David Bowie; Performance (Sadismo) di Donald Cammell e Nicolas Roeg con Mick Jagger. Non mancano le biografie: in Sid and Nancy Alex Cox racconta l'amour fou tra Sid Vicious cantante dei Sex Pistols e Nancy Spungen, mentre con Velvet Goldmine, Todd Haynes si butta a capifitto nella scintillante stagione del Glam Rock, che vide esplodere personaggi come David Bowie e Iggy Pop. Ma Bergamo non parla solo inglese. Il festival getta uno sgaurdo insolito sulla cinematografia islandese, territorio quasi vergine (a parte casi sporadici come Noi Albinoi di Dagur Kari) ma sicuramente capace di offrire chicche da cinefili. Infine, accanto alla tradizionale mostra-concorso, questa ventiquattresima edizione festeggerà i 30 anni della Lab 80, etichetta di distribuzione alternativa che ha portato nelle sale italiane classici restaurati e perle d'essai.