The Reader - A voce alta di Stephen Daldry arriva a Berlino forte di cinque pesanti nomination all'Oscar (tra cui quelle per il miglior film, la regia e l'interpretazione di Kate Winslet - che si è già portata a casa un Golden Globe) e l'applauso convinto dei giornalisti presenti alla proiezione stampa del Festival. Accanto alle note positive è doveroso segnalare le pesanti critiche ricevute da The Reader in terra americana, tese a stigmatizzare la decisione di dotare di fascino la protagonista, un'aguzzina nazista. La vicenda di amore e morte tratta da un romanzo di Barnhard Schlink, ruota infatti intorno all'ex kapò Hanna, che nella Germania del dopoguerra fa la bigliettaia sui tram conducendo un'esistenza solitaria nell'intento di proteggere il terribile passato. Il destino tuttavia interrompe la normalità quotidiana sotto forma di un adolescente febbricitante cui la giovane donna presta soccorso per strada. La conoscenza casuale sfocia in un rapporto amoroso a base di segreti incontri carnali e lunghe sedute di lettura. Hanna adora che Michael le legga Omero e Tolstoj non meno che la stretta delle sue braccia. Ma un bel giorno volutamente spezza l'incanto e scompare, il ragazzo la ritroverà qualche anno dopo imputata in un processo, accusata di atroci crimini di guerra. Michael, che è studente di legge e conosce bene il senso di parole come giustizia, verità, condanna, è chiamato a imprimere un inevitabile cambiamento alla propria vita. Svolta che intraprende anche il film, nella seconda parte molto più attento alle implicazioni morali e psicologiche. Malauguratamente è proprio nel momento più delicato che The Reader comincia a perdere colpi, troppo preso a spingere sul pedale del melodramma a scapito del rigore etico e del giudizio sulla Storia. L'esito del processo, che non è giusto svelare, è in questo senso paradigmatico del rischio che si corre quando si innesta un dramma sentimentale all'interno della tragedia dell'Olocausto. Il vero passo falso si annida dunque in questo aspetto, non certo nel rapporto inquietante tra un'adulta e un minorenne o nella bellezza ricattatoria della Winslet. Che peraltro è innegabilmente brava nel regalare sfumature a un personaggio rischioso, così come straordinario è il quasi esordiente David Kross. The Reader, il cui progetto era passato anche tra le mani di Sidney Pollack e Anthony Minghella che ne sono poi stati produttori, è il classico film di matrice letteraria che fa fatica a staccarsi dalla pagina scritta inseguendo ossessivamente il richiamo dei personaggi e dei loro sentimenti. Ma nessun grande amore deve ridimensionare la portata di atti criminale di inaudita gravità, e nemmeno far dimenticare che ogni individuo nel compiere una scelta risponde sempre anche alla comunità e non solo a se stesso.