Ingmar Bergman ha annunciato il suo ritiro dalle scene. In un'intervista al giornale svedese Dagens Nyheter, il regista di Il settimo sigillo e Il posto delle fragole (86 anni compiuti lo scorso 14 luglio) dà l'addio alla carriera: "Ho deciso che è finita, ne ho abbastanza - dice Bergman -. Non avranno bisogno di condurmi fuori dal teatro, me ne vado da solo con le mie gambe. Nessuno dovrà poter dire: il vecchio deve sapere che è ora di smettere'". Il regista - che vive oggi sulla piccola isola Faaroe nel Mar Baltico - ha ammesso di avere nostalgia soprattutto del teatro: "La cosa che più mi manca sono il palcoscenico e gli attori, non credevo che sarebbe stato così". Assente dal cinema dal 1986, anno in cui ha diretto Documentario su Fanny e Alexander, negli ultimi anni Bergman ha lavorato soprattutto come sceneggiatore e come regista per il teatro e la televisione. Il suo ultimo film tv, Saraband, andrà in onda su Raidue nella prossima stagione. Fu Liv Ullmann, musa storica del regista (dal quale ha avuto anche una figlia) a parlarne profeticamente come dell'ultimo progetto del grande regista svedese: "Al termine delle riprese - aveva raccontato in occasione di una proiezione a Londra di Scene da un matrimonio, film del '74 di cui Saraband è il sequel ideale - il modo in cui ha salutato non era quello di chi si accomiata perché il film è finito. Ha salutato in un modo che sapevo significava 'questa è l'ultima volta che lascio il set di un film come regista'".