Bergamo Film Meeting a ritmo rock. Brit rock cinematografico, ovvero la filmografia che a cavallo tra gli anni '70 e '80 portò sul grande schermo tendenze e protagonisti della scena musicale inglese. Tralasciando condivisibilmente il corpus dei film-concerto, la manifestazione orobica, diretta da Emanuela Martini e Angelo Signorelli, ha privilegiato pellicole autenticamente cine-rock, al centro di una seguitissima retrospettiva. Quali i protagonisti? Gli Who, innanzitutto. Dalla rock-opera Tommy composta dalla band di Pete Twonsend Ken Russell trae nel 1975 un adattamento visionario, che mischia sesso, droga, misticismo nel percorso di redenzione/dannazione del protagonista cieco e sordomuto. Un altro LP degli Who, Quadrophenia, diviene sullo schermo cocktail psicotico e "ribellista", in cui la nostalgia degli anni Sessanta si propaga dagli scontri tra Mods e Rockers. Il film diretto da Franc Roddam nel 1979 segna anche l'esordio di Sting, che nei panni di un benzinaio fan di Eddie Cochrane avrebbe dato replica per l'elettronica opera prima di Christopher Petit, Radio On. Ma il leader dei Police era stato preceduto sul set da Mick Jagger, protagonista nel 1970 di Performance (Sadismo) di Donald Cammell e Nicolas Roeg. Chiamato praticamente a interpretare se stesso, il frontman dei Rolling Stone porta la propria carica virale in un triangolo perverso squassato dal giovane gangster James Fox. Ancora prima, nel 1967, il buio in sala aveva concesso asilo al lucido delirio fantapolitico di Peter Watkins, Privilege, storia di un idolo pop assoldato da un governo destrorso per fare prima da parafulmine della protesta giovanile e quindi da paciere religioso. E ancora spazio ai biopic con Sid and Nancy, realistica trasposizione targata Alex Cox dell'amore distruttivo tra il vocalist dei Sex Pistols Sid Vicious, interpretato da un giovanissimo Gary Oldman, e Nancy Spungen. Sempre negli anni Ottanta, Pink Floyd - The Wall di Alan Parker visualizza metaforicamente il celeberrimo album omonimo, mentre Absolute Beginners apre le inquadrature al fascino di David Bowie. Lo Ziggy Stardust del glam-rock ritorna sotto mentite spoglie, quelle di Jonathan Rhys-Meyers, in Velvet Goldmine diretto nel 1998 da Todd Haynes, con Ewan McGregor novello Iggy Pop. Revival nostalgico e lussureggiante, con una colonna sonora da brivido (T-Rex, Roxy Music, Lou Reed, Placebo) che domenica 19 marzo concluderà la 24esima edizione di Bergamo Film Meeting.