Accolto molto favorevolmente alle due proiezioni stampa, arriva oggi per il pubblico Belluscone - Una storia siciliana di Franco Maresco, che il Festival di Venezia presenta nella sezione Orizzonti. Non sarà della partita il regista, però, che all'ultimo ha preferito disertare il Lido. "Conferenza stampa annullata", questa la semplice nota con cui - già da questa mattina - l'organizzazione del Festival annunciava l'assenza di Maresco. Basterà vedere il film, però, per comprendere in parte le ragioni del gesto: da sempre schivo e riservato, Maresco diventa a suo modo coprotagonista dello stesso Belluscone. Che, come ci racconta Tatti Sanguineti nel film, è di fatto un'opera mai terminata: lo storico e critico cinematografico arriva a Palermo per cercare di mettersi in contatto con il regista, misteriosamente sparito in un altro dei suoi ormai abituali silenzi, e poco a poco ricostruisce le vicissitudini del film.

Film che avrebbe voluto raccontare il rapporto unico tra Berlusconi e la Sicilia, attraverso le disavventure dell'impresario palermitano di cantanti neomelodici, organizzatore di feste di piazza, Ciccio Mira – imperterrito sostenitore di Berlusconi e nostalgico "della mafia di un tempo" – e dei due artisti della sua “scuderia”, Erik e Vittorio Ricciardi, che in cerca di successo decidono di esibirsi insieme nelle piazze palermitane con la canzone scritta dal primo dal titolo “Vorrei conoscere Berlusconi”.

Qual è il nesso tra le feste di piazza, i cantanti neomelodici, la mafia e Berlusconi? E' una storia che inizia da lontano, che coinvolge l'allora "Principe di Villagrazia", Stefano Bontate, che rievoca gli inizi della "televisione commerciale", la fine della DC e della Prima Repubblica, la "discesa in campo" di Berlusconi. "Se un giorno Berlusconi decidesse di svelare i suoi segreti, che cosa pensa possa venire fuori?", chiede ad un certo punto Maresco al senatore Marcello Dell'Utri: "Un sacco di cose, per esempio anche qualche mistero sulla morte di Mattei". Poi succede qualcosa, un intoppo tra microfono e registratore, quello che aggiunge Dell'Utri è perso per sempre. Anche il film di Maresco? Forse. O forse no.