Non solo i Dardenne: il cinema belga, in particolare quello francofono, è in salute. Lo dimostra Eldorado Road: la storia di Yvan, un collerico commerciante d'auto d'epoca; di Elie, il giovane tossicomane sorpreso a svaligiargli casa; ma soprattutto del loro viaggio in giro per il Belgio, a bordo di una Chevrolet del '79.
Il film, che all'ultimo Festival di Cannes ha vinto il Label Europa Cinemas della Quinzaine des Réalisateurs, è un vero caso al boxoffice in patria (merito del regista Bouli Lanners, al secondo lungometraggio, attore tra i più popolari del cinema e della tv di Bruxelles), e lo stesso vale per la Francia: in Italia si vedrà dal 29 agosto, distribuito in venti copie da Archibald Enterprise Film. "Nel mio Paese fare un road movie è praticamente impossibile - scherza Lanners, anche protagonista nel ruolo di Yvan - nel giro di un paio d'ore ti ritrovi sempre al confine".
Ma il genere gli piace (come dimostrava già il suo primo corto, Travellinckx), e così ha deciso di provarci lo stesso: "M'interessava l'idea di rompere i clichè figurativi del Belgio, l'immagine di luoghi tristi e grigi. Volevo un film colorato, pieno di luce, con paesaggi da western, un'iconografia quasi americana: anche se io negli Stati Uniti non ci sono mai stato, come Wim Wenders quando girava i suoi primi film". Ne è uscita una commedia venata di malinconia, abitata da un'umanità varia e strampalata, ma che tocca temi importanti della società (non solo) belga contemporanea: "Non volevo fare un film sulla droga, ma vivo a Liegi, un crocevia per i tossicodipendenti di tutta l'Europa centrale: ho voluto mostrare la loro umanità, perché in ogni drogato che ho incontrato ho riconosciuto le ferite familiari e i sensi di colpa di Elie".
Approccio umanista, e al tempo stesso divertente, che non lascia indifferenti gli spettatori più giovani: "I miei film sono dedicati a loro". E loro ricambiano: com'è successo al Festival di Pesaro, dove Eldorado Road ha avuto pochi giorni fa la propria anteprima italiana, ottenendo una menzione speciale della giuria e soprattutto il Premio Cinema Giovane assegnato dagli studenti.