(Cinematografo.it/Adnkronos) - Harry Potter è cresciuto, ed è diventato un uomo capace di dare il volto ad una delle leggende della letteratura americana, l'ideatore della "beat generation" Allen Ginsberg.
Daniel Radcliffe è al Lido per presentare Giovani ribelli, l'opera prima di John Krokidas che racconta la nascita del celebre movimento e in cui l'interprete dell'ex maghetto di Hogwarts dà vita al grande poeta americano. Un drastico cambiamento di percorso, ma l'attore giura che i fan saranno disposti a seguirlo anche in questa coraggiosa scelta: "Finora i miei fan hanno sempre approvato la mia ricerca di strade nuove ed originali - ha spiegato Radcliffe nel corso della conferenza stampa - come in Equus (la commedia di Peter Shaffer che l'attore interpretò nel 2007 ad Hollywood a soli 17 anni, molto discussa per le scene di nudo integrale, ndr), che forse era una sfida ancora superiore".
Il giovane attore ha le idee molto chiare: "I fan di Harry Potter - ha detto - non sono solo fan dei film e dei libri di Harry Potter: sono fan di buoni libri e di buoni film, quindi sono certo che approveranno le mie scelte".
Nessuna paura nel confrontarsi con una delle figure più leggendarie della letteratura americana del dopoguerra: "Se avessi dovuto interpretare Keats forse avrei sentito più pressione, essendo un suo fan quasi ossessivo - ha rivelato Radcliffe - ma in questo caso, l'unica pressione che ho sentito è stata quella di dare un'interpretazione che fosse buona, e che rendesse giustizia al personaggio".
Un artista, Ginsberg, che l'attore conosceva, anche se non benissimo data la giovane età: "Sapevo qualcosa di lui da quando avevo 14 anni - ha raccontato - ma devo ammettere che questo film è stata l'occasione per conoscerlo meglio.
Ho cercato di capire che carattere avesse, il rapporto con la famiglia, da dove provenisse il suo genio. Tutto ciò ha sicuramente influenzato la mia interpretazione".