(Cinematografo.it/Adnkronos) - Il profondo abisso che separa il talento dalla passione, l'amicizia e l'amore: questi i temi principali intorno ai quali ruota l'ultimo film di Pupi Avati Ma quando arrivano le ragazze?, presentato oggi a Roma e in uscita nelle sale il 4 febbraio. "Si tratta di un film fortemente autobiografico - spiega il regista - un film che si occupa di me, della mia vicenda personale, umana ma anche artistica, tra gioie e rammarico". Interpretato da Claudio Santamaria, Vittoria Puccini e Paolo Briguglia, con la partecipazione di Johnny Dorelli, Ma quando arrivano le ragazze? è prodotto da Rai Cinema e Duea Film e racconta la vicenda di Nick (Santamaria) e Gianca (Briguglia), "due amici - spiega Avati - che condividono lo stesso sogno musicale e, da un certo punto della vita, la stessa passione per una ragazza, Francesca (Puccini). A dividerli sarà l'invidia da parte di uno dei due dell'enorme talento dell'altro e l'impossibilità di compensare questa sua carenza con la passione. L'amicizia si trasformerà in inimicizia, l'amore per la stessa donna diventerà disamore e tutto questo produrrà un finale del tutto imprevedibile". Come uno dei due protagonisti, anche il regista ha un passato da musicista non proprio brillante. "Nessuno ci ha insegnato a individuare la nostra vocazione e che questo, in definitiva, è il segreto per conseguire la realizzazione di noi stessi" continua il regista che, sorridendo, aggiunge: "Quando suonavo, ero sempre il peggiore di tutti. Mi riconosco nel personaggio di Gianca, che vede esplodere il talento e poi lo vede volare via. Io racconto di chi cerca di raggiungere la felicità e, ahimé, non ci riesce". Quanto al titolo, "si tratta di una frase che evoca in noi maschi una particolare età della vita: non c'è una generazione, transitata attraverso la giovinezza e l'adolescenza, che non abbia ripetuto più volte questa domanda. Penso - conclude - che sia il periodo più straordinario nell'esistenza di un individuo, l'incontro col grande mistero rappresentato dalla donna, dall'amore, dall'altro sé".