"Ho voluto distruggere la mia carriera". Così Takeshi Kitano, che porta al Lido Fuori Concorso - Venezia Maestri Kantoku banzai! (Glory to the Filmaker!, il titolo internazionale). "Nella mia carriera da regista - dice Kitano, in conferenza stampa con il produttore Masayuki Mori - Hana-bi ha rappresentato un punto di svolta, e i miei film seguenti sono stati spesso sopravvalutati. Poi con Zatoichi è arrivato il successo di pubblico, ma con Dolls il gap tra il mio cinema e gli spettatori si è acuito. Con Takeshis' ho iniziato il processo di distruzione della mia filmografia: ho voluto e voglio ricominciare da zero". Kantoku banzai! è il passo seguente di una trilogia dell'autodistruzione, di cui Kitano ha in cantiere il terzo capitolo: "Proseguirò in questo cubismo cinematografico: progettazione di tempi e immagine, loro distruzione, e successivo riassemblaggio". A fare da incipit a Kantoku banzai!, dice Kitano, un interrogativo basilare: "Da che cosa dipende il successo o l'insuccesso di un film? Da qui ho iniziato a pensare che pellicola girare: sono contrario ai blockbuster, miei o altrui, ma non potevo sempre lamentarmi". Assemblando generi diversi, già esplorati: yakuza, commedia, o meno: fantascienza, love story, dramma storico, Kitano riflette criticamente sul proprio cinema, dicendo senza mezzi termini di "essermi trovato senza sapere che cosa fare". In Kantaku banzai! Kitano ha riversato tutto, con la consapevolezza di "poter fare di meglio, ma stavo impazzendo a fare l'episodio horror: ho tenuto anche le scene sbagliate, come se fossi un regista dilettante". Nel film affiorano tanti temi cari al regista, quali l'autoironia: "Dalle mie esperienze comiche in tv ho imparato a ridere di me stesso: lo faccio anche ora da regista-attore, per far divertire il pubblico" e il doppio: "In Takeshis' Beat e Kitano si criticavano reciprocamente, qui il gioco tra il mio personaggio e il suo alter ego manichino punta all'autodistruzione". Che tale si è rivelata anche al box office nipponico, dove il film non ha sfondato: "Era un'operazione rischiosa, e il mercato l'ha rifiutata - dice il produttore Mori - con gli spettatori confusi dalla commistione di serio e comico. Solo le giovani donne l'hanno capito, e accettato". Un flop di cui troverà oggi stesso consolazione in laguna: Kitano riceverà il neonato premio Glory to the Film Maker per la sua opera omnia.