Con questo Natale, festeggerà anche i suoi primi 90 anni. Dino Risi il 23 dicembre taglierà il prestigioso traguardo. Vorrebbe avere la sfacciataggine di Monicelli "che a 91 anni fa ancora film", ma preferisce fare vita ritirata con famiglia e amici più cari. Parlare con Risi è affascinante, come affascinante è ancora lui: alto, elegante con una straordinaria capigliatura bianca. Ama la buona cucina e ama le donne. Osservare con grande attenzione le persone è sempre stato uno dei suoi passatempi preferiti e grande fonte dei suoi strepitosi film. Dopotutto, ancor prima che regista, Risi è medico psichiatra e come tale è sempre riuscito ad andare nel cuore e nella "testa" della gente. A dimostrazione di ciò, i tanti straordinari personaggi che ha regalato alla commedia all'italiana. Chi non ricorda il gruppetto d'amici alle prese con le prime storie d'amore di Poveri ma belli e il grande Sordi che Risi riesce a trasformare in Una vita difficile. Senza pensare poi al lungo sodalizio tra il regista milanese e Vittorio Gassman con il quale gira pellicole emblema della commedia all'italiana.  Insieme girano una quindicina di titoli tra cui  Il sorpasso a lungo ignorato dalla critica per diventare poi un "cult movie", e Profumo di donna per il quale ottiene anche due nomination  all'Oscar. Poi arrivano I mostri con  Tognazzi-Gassman dove in 20 episodi Risi si diverte con il suo innegabile graffiante cinismo a ridicolizzare l'Italia del boom economico. Ritornando all'antico amore, la scrittura, nel 2004, Risi ci regala I miei mostri, un volume che sancisce, se ce ne fosse bisogno, il suo stile pungente e  senza orpelli. Attraverso riflessioni, pensieri, aforismi, storie racconta il suo mondo, quello dei suoi attori, dei colleghi, ma anche delle maestranze, dei personaggi e delle persone conosciute anche per caso. Della sua famiglia. Ci piacerebbe che Risi per i suoi novant'anni ci regalasse ancora un pezzo della sua vita, ricca di storie incredibili che oggi, ci sembra, non esistano più. Auguri Dino.