Un killer spietato al soldo di una misteriosa agenzia. Una fascinosissima prostituta, che in lui trova ascolto e protezione e un complotto internazionale contro il presidente russo, da cui uscirà soltanto grazie a un vera e propria carneficina. La febbre da videogioco torna a colpire il cinema: dopo la saga di Lara Croft che ha lanciato Angelina Jolie e il più recente Doom e Resident Evil, è ora la volta di The Hitman, classico "sparatutto" della Eidos, portato sul grande schermo grazie alla Europa Corp. di Luc Besson e al produttore esecutivo Vin Diesel. In Italia dal 7 dicembre grazie alla Fox, l'adattamento regala finalmente un volto al glaciale assassino, che il videogame mostra sempre e soltanto di spalle. A interpretare il misteriosissimo "Agente 47", addestrato sin dall'infanzia a a uccidere senza pietà, è il fascinoso Timothy Olyphant. Da poco antagonista di Bruce Willis in Die Hard 4 e prima noto al pubblico per la serie Deadwood e la commedia La ragazza della porta accanto: "Il segreto - dice l'attore a Roma, dove ha presentato il film - è stato concentrarmi sulla storia e per quanto possibile dimenticare il videogame. Per dare freschezza e spessore al personaggio, ho cercato di distaccarmene e intraprendere una strada tutta mia".
Dell'omonimo videogame The Hitman mantiene in effetti soltanto spunto e suggestioni visive. Fra spettacolari combattimenti e ricercatezze estetiche, la storia parte dalla caccia internazionale a un temutissimo agente, che da anni sfugge alle maglie dell'Interpol. Unica traccia del killer senza volto è la scia di sangue, che lascia in giro per il mondo. Gran Bretagna, Nigeria, Turchia: la pista di morti conduce gli agenti a rintracciarlo in Russia, dove si è appena consumato un attentato al presidente moderato in carica. Prezzo della sua rocambolesca fuga sono i molteplici scontri, a cui lo costringe un complotto della sua stessa agenzia: "24 ore dopo aver firmato il contratto - racconta l'attore - ero già in palestra ad allenarmi. Dopo due giorni ero tutto dolorante, ma poi è andata meglio. Ho fatto 4 settimane intensive di sollevamento pesi per aumentare la massa muscolare". "Che però - aggiunge ridendo - se n'è poi andata altrettanto rapidamente di quanto era comparsa". La seconda fase della preparazione si è svolta in Bulgaria, dove Olyphant è stato affidato a un team di stuntmen ed esperti di arti marziali: "Quando mi hanno insegnato ogni modo possibile per uccidere un uomo e mi è venuto da chiedergli: ma dove eravate durante il college, proprio quando mi servivate?".
Al suo fianco nella storia, a parte il danese Ulrich Thomsen dei film Festen e L'eredità, anche una giovane promessa del cinema russo. All'anagrafe Olga Kurylenko, nella vicenda è la bellissima Nika: prostituta acquistata e schiavizzata per 300 euro, a cui l'Agente 47 finisce per prestare aiuto e solidarietà. "A lei voglio fare innanzitutto i complimenti - premette Olyphant -. Ha fatto un lavoro straordinario. Il personaggio che interpreta arricchisce di molto il film e consente alla storia di elevarsi, al punto da trovare un contatto umano con lo spettatore". A colpire, nell'interpretazione dell'attore, è infatti la disumana glacialità da cui parte il suo personaggio: "Se anche la sua parabola riesce a suscitare empatia nel pubblico - dice - è perché in fondo incarna una speranza di molti. La speranza che anche i peggiori, possano alla fine salvarsi e trovare la loro strada". La sua, Olyphant l'ha trovata nella recitazione. Una professione di cui parla già come un traguardo, considerando come un regalo, le tante opportunità che gli sta regalando: "Mi sento molto fortunato in questo momento della mia carriera. Che siano action ad alto budget o film indipendenti, tutto quello che dovesse arrivare, mi renderà ancora più felice". Prossimo appuntamento è una commedia, come si ostina a chiamarla nonostante la storia, che sta ora girando in Canada: "E' ambientata nel 1983 e incentrata sulle vicende di quattro morfinomani - conclude - che devono organizzarsi, per mettere a segno una serie di colpi".