“Benny come Amanda è una combattiva malinconica”. A parlare è Carolina Cavalli che oggi ha presentato la sua opera prima in concorso a Venezia 79 nella sezione Orizzonti Extra. Un film che vede protagonista Benedetta Porcaroli nei panni della sua Amanda, una ragazza che si sente incompresa e profondamente sola. Al suo fianco: Galatea Bellugi, Michele Bravi, Monica Nappo, Margherita Maccapani Missoni (“faccio la stilista e il personaggio che interpreto mi somiglia”)e Giovanna Mezzogiorno.

In sala dal 13 ottobre distribuito da I Wonder Pictures, il film è prodotto da Elsinore Film Wildside & Tenderstories ed è stato selezionato in anteprima anche al Toronto Film Festival: “Spero che funzioni con i sottotitoli in inglese perché ci sono molti dialoghi”, dice Carolina Cavalli, che ha studiato a lungo sceneggiatura (“considero i personaggi come persone”) e che ha tra i suoi riferimenti cinematografici: Wes Anderson, Aki Kaurismäki e Paolo Sorrentino (per quest’ultimo c’è anche una dedica nel suo film).

“Ho voluto raccontare la solitudine e l’isolamento- prosegue la regista-. La protagonista non si sente sola perché non ha amici, ma perché si sente sempre fuori luogo e credo che questa sensazione sia qualcosa di generazionale”.

E Benedetta Porcaroli: “La solitudine è un tema presente prima e dopo il Covid. Siamo in un paradosso da un lato c’è l’iperconnessione, dall’ altra c’è l’isolamento. Con la rete anziché sentirci più vicini ci sentiamo profondamente soli. Mio fratello, che è più piccolo di me, spesso gioca con i suoi amici via bluetooth senza mai vedersi. Mi pare una follia e penso che dobbiamo tutti impegnarci per ritrovare un contatto umano”.

Suggerimenti? “Difficile capire come fare- risponde l’attrice-. Non si può pensare di eliminare i social, ma si può pensare di promuovere dei canali per uscire da questa situazione. Forse bisognerebbe insegnare cinema nelle scuole o portare di più i bambini a teatro per fargli provare l’esperienza della visione collettiva. Purtroppo la nuova generazione è cresciuta direttamente con Netflix”.

E sul suo personaggio: “C’è un umorismo che è nelle mie corde. Sono rimasta stupita dalla sceneggiatura piena di sfaccettature. Il senso di non appartenenza è qualcosa che conosciamo tutti e io anche alcune volte l’ho provato”.

Nel cast anche il cantante Michele Bravi, per la prima volta sul grande schermo. “Carolina mi ha scelto, ma non sapeva che io cantassi”, dice ridendo. E su un possibile dialogo tra cinema e musica (proprio ieri al festival di Venezia è passato in concorso nella sezione Orizzonti il film Ti mangio il cuore di Pippo Mezzapesa che vede la cantante romana Elodie nel suo primo ruolo da attrice): “Bisogna rompere gli argini tra i due mondi. Qui interpreto uno spacciatore etero. Nei miei momenti di isolamento ho trovato rifugio nell’arte: un libro che mi facesse sentire meno solo perché raccontava quello che stavo vivendo o una canzone che esprimeva quello che sentivo. L’arte serve per esprimere ciò che è il mondo”. E la regista: “Michele lo trovavo simile a Vincent Gallo, un attore che mi piace molto. Lui è stato coerente e credibile”.

"Il film è girato a Torino. L’ho scelta perché lì è semplice sentirsi spaesati, per i suoi luoghi che non ritroveresti nella realtà e poi ci sono tanti ambienti estremamente diversi. È una città che trovo fredda e quindi è ideale per i colori, per il tono e per Amanda”, conclude la regista.