Da Rome a Spartacus fino a Romulus sono tante le serie tv sulle storie dell'antica Roma. Nessuna però ha mai messo al centro le donne. Lo fa per la prima volta Domina (dal 14 maggio su Sky e Now), serie in otto episodi su Livia Drusulla, terza moglie di Augusto.

Kasia Smutniak interpreta questa donna forte che segnò le sorti della vita politica romana nel suo più cruciale momento di crisi. Il progetto, prodotto da Sky, Fifty Fathoms e Tiger Aspect Productions con Cattleya, è internazionale (alla regia vi sono Claire Mccarthy, David Evans e Debs Paterson e nel cast: Nadia Parkes, Matthew McNulty, Tom Glynn-Carney, Claire Forlani, Christine Bottomley, Colette Dalal Tchantcho, Ben Batt, Liam Cunningham e Isabella Rossellini), ma è nato in Italia ed è stato girato a Cinecittà Studios.

Kasia Smutniak in Domina

"Livia Drusulla è una figura storica poco raccontata", dice Kasia Smutniak. Difficile anche da trovare, come spiega l'ideatore e scrittore della serie Simon Burke: "All'inizio ero preoccupato. Temevo che non ci fossero donne che avevano potere nell'antica Roma, perché sapevo che non potevano votare ed entrare al Senato. Poi ho trovato Livia Drusulla, che proveniva da una famiglia di noti repubblicani e che in seguito è diventata la moglie di un tiranno. Esercitò il potere tramite gli uomini. Mi interessava capire come questo fosse stato possibile e poi ho sviluppato le due teorie del complotto".

Protagoniste di questa serie sono dunque donne che non avevano diritti, costrette a sposarsi giovanissime, a sedici anni, e senza diritto di voto. Ne è passato di tempo da allora, eppure la strada per i diritti delle donne è ancora lunga. " Questa non è la storia di Livia, ma è la storia delle donne dell'epoca- spiega Kasia Smutniak-. Oggi, in tante parti del mondo le donne non hanno alcun diritto. Stiamo ancora anni luce indietro. Livia è stata forse in qualche modo la prima vera femminista. Ha creato leggi apposta per le donne, che potevano finalmente ereditare delle proprietà. E' importante sapere che certe cose sono state fatte duemila anni fa proprio da una donna. E' un campanello d'allarme per capire che ciò che abbiamo ottenuto, certi passi avanti, non sono scontati e che, se poi non sono coltivati, possono essere cancellati". 

E poi Simon Burke spiega: "Abbiamo voluto dare una prospettiva femminile ad eventi che sono realmente accaduti. Domina è una storia epica nella quale c'è sangue, violenza e sesso, e nella quale si racconta la graduale distruzione della democrazia, cosa che è avvenuta con lentezza. Usciamo dal periodo di Donald Trump in America e c'è stata una corrispondenza che mi ha dato i brividi in questo smantellamento della democrazia dall'interno".

Tante le serie tv sull'antica Roma con al centro il sangue e la violenza. "Quelle serie le ho viste, ma sono molto maschili- dice Simon Burke-. Si parla molto di politica e violenza. In Domina la politica non si fa in Senato, ma in camera da letto. Le donne in questo modo hanno potuto influenzare la politica".

Ma quale il fascino eterno dell'antica Roma? "Quell'epoca ci sembra ormai lontana e folle- dice Kasia Smutniak-. Ne conosciamo bene la sfarzosità, il Colosseo, i gladiatori e gli uomini che combattono. Pensiamo di saperne tanto perché abbiamo visto film come Il gladiatore o Cleopatra, ma qui, con Livia, impareremo qualcosa di più. In questo momento abbiamo bisogno di donne forti e fragili che hanno lasciato un grande impatto nella storia. In questa serie si raccontano i fatti come sono andati realmente. A differenza di molti biopic nei quali si romanza qui c'è una trasposizione storica veritiera che racconta quello che è successo prima della sfarzosità".

Infine conclude: "Per interpretare Livia ho dovuto prima capirla. Alcune sue decisioni, come quella di rinunciare ai propri figli, non erano facili da comprendere. Domina è anche una storia d'amore passionale. E penso che il potere sia quello di avere la libertà di scegliere".