Il concorso ha un colpo d'ala con il poetico Breath di Kim Ki-duk, che ritorna a simbolismo e atmosfere di Ferro 3. L'ottimo No Country for Old Men (grottesco e moralistico) dei fratelli Coen, lancia l'irriconoscibile Javier Bardem, consacrato da una standing ovation di un quarto d'ora alla proiezione ufficiale, verso il premio come miglior attore (anche se Jude Law in My Blueberry Nights di Wong Kar-wai non è da sottovalutare). E mentre Michael Moore e Leonardo Di Caprio attaccano da più parti il sistema americano, la Croisette esplode in tutta la sua grandeur. Le spiagge si animano, gli stilisti si fanno concorrenza e la vita notturna diventa una festa continua all'insegna dei fuochi dei artificio. Macchine d'epoca e limousine cariche di star passano accanto alle migliaia di persone accampate davanti alle sale, modelle da tutto il mondo sfilano per le strade, nei panfili ormeggiati dietro il Palais si firmano contratti, consumano aragoste e litri di champagne. Ed ecco Di Caprio ospite d'onore al party super esclusivo di Vanity Fair all'Hotel Du Cap, Martin Scorsese, Walter Salles, Abbas Kiarostami attesi stasera al gala dinner organizzato da Cartier e Giorgio Armani. Stefania Sandrelli invitata dal presidente Jacob alla cena vip in onore del cinema italiano. E Nanni Moretti star del weekend per la presentazione del festival di Torino, ha eclissato persino Michael Cimino e Wim Wenders. Domani sarà la volta di Cinecittà, che festeggia il 70° anno con un gala per pochi privilegiati. Testimonial di eccezione Ermanno Olmi, fuori concorso a Cannes con il suo bel centochiodi, e i fratelli Taviani.