Altro che esplosione di primavera: a maggio scoppia l'apocalisse! Disastri nucleari, catastrofi naturali, bombe H e invasioni aliene è quanto porteranno due dei blockbuster più attesi della stagione, Godzilla ed Edge of Tomorrow.
Il primo (dal 15 maggio in sala) è l'ennesimo tentativo da parte di Hollywood di appropriarsi del leviatano del cinema nipponico, il kaijū ("mostro misterioso") nato dalle ceneri dell'atomica e dall'intuizione di Tomoyuchi Tanaka, boss della Toho, la più grande major giapponese del dopoguerra: alla ricerca di una creatura modello King Kong da lanciare sul mercato, Tanaka e lo scrittore di fantascienza Shigeru Kayama creano "Gojira" (crasi anglo-nipponica di "gorilla" e "kujira", balena), un incrocio tra un coccodrillo e un tirannosauro che porta morte e distruzione in tutto il Sol Levante, dopo essere stato risvegliato dai ripetuti esperimenti atomici.
Il film - conosciuto a livello internazionale come Godzilla e uscito esattamente sessant'anni fa (1954) - ebbe un successo clamoroso aprendo la strada a una pioggia di sequel, remake, spin-off e reboot (ce n'è anche uno prodotto da De Laurentiis: Distruggete Kong, la terra è in pericolo!).
Ovviamente gli americani sono stati i più attivi in tal senso. Dopo il mezzo flop firmato Roland Emmerich (Godzilla, 1998) tocca al britannico Gareth Edwards, fino a ieri solo un talentuoso prodotto del cinema indie (suo era l'acclamato Monsters, 2010), riesumare la mostruosa creatura in un reboot in parte affine all'originale e in parte collegato alla storia recente. La vicenda ha nuovamente luogo in Giappone, teatro primario degli eventi. Un terremoto provoca un terribile incidente in una centrale nucleare con esiti letali per molti dei suoi dipendenti. Tra le vittime anche la moglie di uno scienziato americano di stanza in Giappone. Passano 15 anni e l'uomo non si è ancora dato pace. Sospetta che dietro al collasso della centrale non ci sia solo un cataclisma naturale, e non passerà molto tempo prima che il gigantesco kaiju si palesi in tutta la sua terrificante potenza distruttiva. Il footage mostrato stamattina dalla Warner Bros alla stampa romana (poco più di venti minuti) è un impressionante profluvio di effetti speciali, rumori sinistri e devastazioni varie, con il mostro riportato, sembra, al look originario. Smaccato il gioco di rimandi con l'immaginario mediatico a noi più prossimo, con i suoi grattacieli sbriciolati, gli tsunami e le Fukushima del nostro recente passato. Costato 160 milioni di dollari (75% Legendary Pictures, 25% Warner Bros.), Godzilla ha un cast di prim'ordine ma senza nomi di grido: Bryan Cranston, Juliette Binoche, Ken Watanabe, Aaron Taylor-Johnson, Sally Hawkins ed Elizabeth Olsen.
Diverso il discorso per Edge of Tomorrow - Senza domani (dal 29 maggio in sala, sempre con Warner), che una star con la maiuscola ce l'ha: Tom Cruise. A 52 anni suonati l'attore dimostra di avere ancora integri muscoli e capelli. Nel film diretto da Doug Liman (Bourne Identity), Cruise interpreta il tenente colonnello William “Bill” Cage, un funzionario dell'esercito senza alcuna esperienza sul fronte, catapultato insieme ad altri soldati sul suolo francese per quella che è a tutti gli effetti una missione suicida: dovrà fronteggiare una ferocissima genìa aliena che minaccia di conquistare il pianeta. A questo punto succede una cosa stranissima: Cage viene attaccato mortalmente da uno degli alieni, ma anziché morire, si ritrova bloccato in un loop temporale, in cui è costretto a rivivere continuamente la sequenza di eventi che ne decreteranno la fine. Il vantaggio è che volta per volta, morte dopo morte, Cage acquista competenza e dimestichezza con le armi, oltre alla facoltà di anticipare le mosse dell'avversario.
Insomma tra paradossi temporali, esperienze di pre-morte e guerre di mondi, il film fa sua l'idea già alla base di Source Code - uno sci-fi di qualche anno fa in cui Jack Gyllenhaal riviveva continuamente l'attentato terroristico su un treno che avrebbe posto fine alla sua vita - ma la sviluppa all'interno di un war-movie interplanetario. Guerrilla-style e armature pesanti (i soldati indossano un'attrezzatura metallica che pesa quasi 50 kg!) avvicinano questo prodotto - tratto dal Light Novel nipponico (ancora il Giappone!) All You Need is Kill - ai b-movie alla District 9 e al finto reportage, attenuando l'effetto videogioco. Con i sinistri venti di guerra che soffiano vicini a noi, c'è di che inquietarsi: e se domani fosse già oggi?