"Ho narrato lo stile di vita dei latitanti di mafia usando l'ironia e il paradosso, con l'intento di far emergere il ridicolo e l'assurdità di quella condizione".

Antonio Albanese ha presentato la sua prima serie tv, I topi, scritta, diretta e interpretata, con Nicola Rignanese, Lorenza Indovina, Tony Sperandeo, che andrà in onda su Rai3 sabato 6, 13 e 20 ottobre alle ore 21.40 e in anteprima online su RaiPlay dal 2 ottobre.

La serie in sei episodi - prodotta da Rai Fiction e Wildside - dà vita a un nuovo personaggio di Albanese, dotato di grande ironia e gusto del paradosso, che ha il pregio di declinare comicamente il tema della mafia.

Antonio Albanese e Lorenza Indovina sul set de I topi

Il protagonista si chiama Sebastiano ed è un latitante che trascorre le sue giornate nascosto in una villetta del nord Italia, dotata di mille “occhi” all’esterno e di ingegnosi nascondigli all’interno: telecamere, allarmi, recinzioni, passaggi segreti, cunicoli sotterranei, oltre all’immancabile bunker interrato.

Grazie a questa abitazione strategica e alla conseguente esistenza da “topi” che dentro vi conducono Sebastiano e la sua famiglia, quest’uomo è da anni invisibile alla Polizia.

"Gli ambienti e i costumi raccontano di un mondo nascosto, letteralmente sotterraneo, grigio e contorto. I personaggi esprimono la loro incapacità di vivere con dignità, in parte prigionieri delle loro leggi primitive ma soprattutto mossi da una sterile avidità di potere e denaro che contamina e impoverisce il tessuto economico e sociale", dice ancora Albanese, che aggiunge: "La comicità vuole essere anche strumento rivelatore della bestialità e dell'ignoranza delle realtà mafiose che sottraggono nutrimento e sono portatrici di gravi 'infezioni, come i topi".