E' un trentenne dalla faccia da ragazzino, tutto di nero vestito, il mago di Final Fantasy VII - Advent Children. Il suo nome ai più dice poco, eppure Tetsuya Nomura è uno degli astri del cinema digitale, disegnatore eccellente e ora regista del work in progress presentato a Venezia, venti minuti di un film che vedrà la luce nei prossimi mesi. Final Fantasy VII - Advent Children nasce da una costola del videogioco Final Fantasy, nota serie per Playstation giunta nel frattempo alla dodicesimo avventura. Per chi non ha dimestichezza con il genere, poco più che un passatempo. Per chi invece ha occhio per il mondo che si muove intorno ai videogame, un'operazione di miliardi forte di 60 milioni di copie vendute. I soldi in gioco sono tanti, e lo dimostra lo staff giunto dal Giappone per promuovere i venti minuti: non meno di quaranta persone tra cast tecnico, produttori, giornalisti. La presentazione del work in progress è stata fortemente voluta da Müller, attento ai nuovi formati e alle nuove tecnologie al punto da aver chiesto e ottenuto un impianto per la proiezione in digitale nuovo di zecca. E al passo con i tempi anche una sezione esclusivamente dedicata al cinema digitale. Naturale che Final Fantasy VII vi faccia grande figura, con le sue animazioni al limite del reale e le atmosfere di grande suggestione. Il digitale non è ovviamente solo quello delle grandi cifre, ma non vi è dubbio che l'interazione video game-cinema, per quanto non nuova, rappresenti un aspetto interessante dell'evoluzione del linguaggio delle immagini. Un'evoluzione che vede Stati Uniti e Giappone contrapposti per la conquista di un mercato che abbraccia oriente e occidente. Una guerra a colpi di computer, che a Venezia schiera anche, ma in concorso, Hauro ho ugokuu shiro del maestro Hayao Miyazaki, autore del meraviglioso La città incantata. Un film realizzato con tecnica mista, destinato a incantare molti cuori.