A chiudere il concorso di Venezia 72 è l'ultimo dei quattro italiani in gara, il più applaudito dalla stampa (ma come sempre è partito anche qualche "Buu"), quello con maggiori chance di entrare in palmarès. L'interpretazione di Valerio Golino in Per amor vostro di Giuseppe Gaudino lascia il segno: non è utopia sperare in un bis italiano per la Coppa Volpi femminile, dopo quella centrata da Alba Rohrwacher nella passata edizione.

"A me basta essere qui. Sono felicissima di essere qui. Di far vedere il film che Beppe ha fatto. Sapeste quanto è stato difficile, quante porte in faccia ci hanno sbattuto", racconta l'attrice. Nel film interpreta Anna, napoletana, donna generosa, madre di tre figli, di cui uno sordo. Lavora per una società di  produzione televisiva, è la gobbista. Viene corteggiata dall'attore (Adriano Giannini), deve difendersi dal marito (Massimiliano Gallo), un poco di buono dai guadagni illeciti e dai metodi violenti. Deve imparare a giostrarsi tra le tante pressioni e i mille cattivi pensieri...Se non fosse una specie di santa, Anna si sarebbe già persa.

"E' un personaggio complesso, sfaccettato - dichiara la Golino -.  Le ho dato tanto, anche quello che non avrei voluto. C'è stato un momento in cui io e il mio personaggio ci siamo profondamente toccate."

Cosa le ha lasciato in eredità? "Tante cose. Qualche mese fa pensavo che mi avesse reso più fragile, insicura. Avevo paura di non aver dato a Beppe tutto quello che volevo. Ma oggi sono solo felice". E lo è anche Beppe Gaudino: "Ho sempre voluto Valeria per il film. Abbiamo trascorso otto mesi a leggere ed esaminare il copione. E' importante darsi questo tempo, l'attore deve capire quello che vuole il regista. Sono stati tutti bravi e io non gli ho reso la vita facile: cercavo sempre di destabilizzarli, perché non sapessero esattamente cosa fare nella scena successiva. Era importante lavorassimo così: giravamo in sequenza".

Per amor vostro è il primo film di finzione del regista campano 18 anni dopo Giro di lune tra terra e mare: "Non che nel frattempo me ne sia rimasto con le mani in mano: ho fatto documentari, collaborato con le istituzioni e con la politica. Ho scritto. Avevo diverse sceneggiature che avrei potuto realizzare, ma per quella di Per amor vostro ci volevano meno soldi", confessa il regista. E aggiunge: "Questo progetto nasce da un senso di inadeguatezza rispetto al proprio tempo. Perciò è così importante la memoria nel film: solo ricostruendo il proprio passato siamo in grado di affrontare il presente". Ma il film è tante altre cose: è spaccato antropologico di verace napoletanità, viaggio psicanalitico (con la presenza ossessiva e simbolica del mare, il freudiano inconscio), scavo archeologico nel mondo e nei riti del sottosuolo, musical in bianco e nero con retro-incursioni nella nouvelle vague e nell'animazione primitiva a passo uno. Chiosa Giannini:  "L'immaginario di Gaudino è il caos. E il coas apre le porte alla creatività".