Se il Torino Film Festival festeggia 30 anni, la sua creatura più importante, il TorinoFilmLab ne compie cinque. Laboratorio internazionale - il primo in Italia - che sostiene i talenti emergenti di tutto il mondo che lavorano al loro primo o secondo lungometraggio. Negli ultimi quattro anni è diventato un punto di riferimento nel panorama della produzione cinematografica internazionale indipendente, unendo in un unico progetto l'agevolazione delle co-produzioni.
Nato nel marzo del 2008 grazie al sostegno della Città di Torino, della Regione Piemonte e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ed è promosso dal Museo Nazionale del Cinema e dalla Film Commission Torino Piemonte, “Il TorinoFilmLab è l'unica realtà a offrire insieme formazione, sviluppo dell'opera d'esordio e incontro con il mondo della produzione”, dice Savina Neirotti, tra i fondatori con Alberto Barbera di questa officina, che ora segue circa 40 progetti all'anno.
Dal 2008, è cresciuto sempre di più, aumentando il numero di partnership estere, pellicole distribuite, premi internazionali. Per fare esempi concreti: Leones, opera prima dell'argentina Jazmín López, in concorso nella sezione Orizzonti della Mostra di Venezia e fra qualche giorno in rassegna a Roma, al Tertio Millennio FilmFest; La bicicletta verde di Haifaa al-Mansour, primo film di una regista donna saudita, anche questo presentato a Venezia in Orizzonti, e in apertura sempre del Tertio Millennio Filmfest. O ancora Buon anno Sarajevo di Aida Begic; premiato a Cannes in Un Certain Regard. Senza dimenticare Le quattro volte di Michelangelo Frammartino, distribuito in 50 Paesi.
Quest'anno hanno partecipato oltre 200 professionisti, tra cui 120 Decision Maker da tutto il mondo . Quanto ai premi: nell'ambito del programma FrameWork sono stati presentati 10 progetti eleggibili in cerca di co‐produzione. La giuria internazionale, presieduta da Alberto Barbera, che comprende tra gli altri il regista e produttore Aditya Assarat ‐ TFL FrameWork Alumnus 2008 (Tailandia), e Karel Och, Direttore Artistico del festival di Karlovy Vary, ha assegnato 4 Production Awards (per un totale di € 320.000) a: Land di Babak Jalali (Italia/Francia/Stati Uniti) ‐ € 110.000; Stage Fright di Yorgos Zois (Grecia/Francia/Croazia) ‐ € 80.000; Rey di Niles Atallah (Cile/Francia) ‐ € 70.000; Tikkun di Avishai Sivan (Israele) ‐ € 60.000. Sono inoltre stati assegnati: l'Audience Award (€ 30.000) a The Garbage Helicopter di Jonas Selberg Augustsén (Svezia).