Cattivo atterraggio per The Aviator sulla Notte degli Oscar. Questa volta, più di ogni altra, la sconfitta di Martin Scorsese è stata un vero e proprio colpo di scena. Erano in molti a dare per scontata la sua vittoria, sebbene negli ultimi giorni l'ombra di Clint Eastwood e di Million Dollar Baby avesse in parte offuscato le possibilità di trionfo del suo kolossal sul leggendario produttore Howard Hughes. E' un accanimento quello nei confronti del regista italo-americano per il quale si stenta a trovare una giustificazione. La vittoria avrebbe forse avuto il sapore di un "risarcimento", dopo essere stato ignorato per ben quattro volte dai giurati dell'Academy: per Toro scatenato (1981), L'ultima tentazione di Cristo (1989), Quei bravi ragazzi (1991) e Gangs of New York (2003). Ma non per questo sarebbe stata meno importante. A lui non resta ora che la magra consolazione di sapere che non è solo: vittime della stessa "maledizione" sono stati in passato grandi registi come Alfred Hitchcock, Robert Altman, King Vidor (tutti e tre cinque volte nominati e mai vincenti) e ancora Brian De Palma, Ernst Lubitsch e Orson Welles. Spulciando negli archivi dell'Academy emergono, tuttavia, insolite e sorprendenti coincidenze. A battere Scorsese tre volte su cinque è stato un attore passato alla regia: Eastwood quest'anno, Robert Redford nel 1980 con Gente comune, che ebbe la meglio su Toro scatenato, e Kevin Costner nel 1990 con Balla coi lupi nel 1990 che battè Quei bravi ragazzi (sia come miglior film che come miglior regia). Non solo, sia Polanski, vincitore con Il pianista nell'anno delle 10 nomination per Gangs of New York, sia Barry Levinson, che nell'88 con Rain Man strappò la statuetta a L'ultima tentazione di Cristo, prima di diventare registi sono stati attori. Scorsese ha, tuttavia, incassato l'ennesima delusione con stile e sportività, applaudendo il vecchio Eastwood. Probabilmente la notizia non lo ha colto di sorpresa: aveva egli stesso ammesso, durante la cena dedicata a tutti i candidati, di essere "nervoso". Chi non è riuscito a nascondere il proprio disappunto è stato Leonardo Di Caprio. Dopo la mancate nomination per Titanic e Gangs of New York, il divo protagonista di The Aviator sperava quest'anno di prendersi la sua rivincita. Così non è stato e di fronte alla gioia di Jamie Foxx, premiato per Ray, ha sfoggiato un'espressione impassibile ed è rimasto seduto al proprio posto mentre il pubblico in sala dedicava al vincitore una standing ovation. Impossibile non chiedersi ora quale sarà il destino della sfortunata coppia che, dopo Gangs of New York e The Aviator, ha in preparazione un terzo film, il gangster movie The Departed.