Nell’ambito delle XIII Giornate degli autori della 73.Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica-Biennale di Venezia, si è svolto, presso lo spazio Fondazione Ente dello Spettacolo (Hotel Excelsior), il Convegno dal titolo “Il cinema indipendente e d’autore nella nuova legge”. Al centro del dibattito il testo, definito in sede referente e prossimamente discusso in Senato, del futuro d.d.l. riguardante il cinema e l’audiovisivo. Ad aprire l’incontro è stato Giorgio Gosetti, Delegato Generale delle Giornate degli Autori, che ha subito passato la parola, dopo un saluto istituzionale, a Francesco Ranieri Martinotti (A.N.A.C.). Per il delegato A.N.A.C. la futura legge non si presenta esaustiva, eludendo il ruolo del cinema indipendente nel servizio pubblico, tra le questioni primarie. Altro quesito posto al Direttore Generale Cinema del MiBACT Nicola Borrelli da Martinotti ha visto come focus la Governance e l’istituzione del Consiglio Superiore composto da 8 membri nominati dal Ministero e 3 nominati sulla base di una rosa di nomi proposti dalle associazioni di categoria. Ma la questione principale, al centro del Convegno, ha investito la distinzione tra il cinema commerciale e il cinema d’autore.

Che ruolo ha il cinema d’essai in merito al nuovo disegno di legge? Molti film non trovano spazio nelle sale. E’ necessario fare dei passi avanti”, ha affermato Domenico Dinoia (F.I.C.E.). “Una parte del cinema italiano gode di ottima salute, un’altra è in grave difficoltà. E’ necessario un intervento repentino a tutela del cinema d’autore”, ha incalzato Franco Montini (S.N.C.C.I.). “Abbiamo combattuto a lungo per ottenere una legge, che finalmente è arrivata. Ora dobbiamo vedere l’iter concreto”, ha invece dichiarato Laura Delli Colli (S.N.G.C.I.).

Il ddl è il risultato di tre anni di costante lavoro svolto con le associazioni di servizio. Ben tre anni di consultazioni e 60 audizioni. Chi aveva da replicare su alcuni punti ha avuto certamente occasione di farlo. Si è parlato di cinema indipendente, ma cos’è non lo ha detto nessuno. Questo per un semplice motivo: al momento non è possibile definire il cinema indipendente. Questo non significa che tutti i film sono uguali”, ha commentato Nicola Borrelli, aggiungendo: “le differenziazioni devono essere poste con decreto attuativo. Se c’è necessità di differenziazione, e c’è, la si potrà attuare dopo l’approvazione della legge. E’ prevista una delega legislativa per rivedere la definizione di produttore indipendente. Affermare che ad oggi non c’è differenziazione è errato, è disinformazione. Il ddl nasce sulla base di diverse considerazioni volte a favorire la crescita di tutti gli operatori”.