Siamo nella campagna calabrese tra sole e peperoncini. Alfredo Jorio (Andrea Tidona) eredita una ingente somma di denaro dal nonno morto d'infarto dopo una festa di compleanno a sorpresa. Con l'eredità Alfredo decide di tentare la fortuna nella tentacolare capitale insieme alla famiglia: Annuccia (una strepitosa Anna Maria Barbera) e i figli Angelina (Marina Limosani) e Carmelo (Lorenzo Calducci). Arrivati a Roma, però, cominciano i problemi, tra equivoci e rivelazioni. Nelle sale da venerdì prossimo in 150 copie (distribuzione Eagle Pictures) Ma l'amore... sì - firmato a quattro mani da Tonino Zangardi e Marco Costa - è un delicato affresco sulla famiglia dei giorni nostri, ma soprattutto un film sulla tolleranza in chiave grottesca. "Volevamo fare un film  corale – spiega il produttore Massimo Ferrero - ma soprattutto un film italiano che racconta l'Italia. E in questo ci ha aiutato molto Anna Maria Barbera". Uscita dai panni di Sconsolata, la Barbera è nel film una donna mite e delicata, anche se dall'accento improbabile, che tenta di salvare le tradizioni familiari e che al tempo stesso cerca di leggere e rispondere alle richieste della vita. E' lei che aiuta la famiglia a superare i dissidi e che tra le seduzioni improbabili del dottore del paese (Alessandro Haber) e la famiglia sceglie l'amore. Una coppia inedita di registi quella che si è formata per questo film, italiano sì ma che guarda anche all'estero. "Desideravo raccontare una storia – dice il regista Marco Costa – che non fosse solo entro i nostri confini ma che in qualche modo si rifacesse a film più internazionali come East is East o Il mio grosso grasso matrimonio greco, con una ragazza calabrese innamorata di uno svedese, per giunta vicedirettore Ikea". D'accordo Tonino Zangardi che ha collaborato attivamente alla sceneggiatura dando alla commedia anche un spunto di riflessione sui mutamenti della società italiana. Da vedere anche perché parte dei proventi saranno devoluti alla ricerca per la lotta all'aids.