Altri migranti sbarcheranno al Lido domani, sabato 10 settembre, nella giornata di chiusura della Mostra di Venezia e dell'iniziativa dedicata al tema “Cinema e diritti umani”, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e presentata da Cinecittà Luce, Rai Cinema, Amnesty International e l'associazione Articolo 21.
In programma sabato 10 settembre alle 11.30 in Sala Darsena la proiezione del film documentario di Barbara Cupisti, Io sono - Storie di schiavitù, Evento della sezione Controcampo Italiano. Sempre sabato 10 settembre alle ore 15.30 presso lo Spazio Cinecittà Luce dell'Hotel Excelsior è prevista la Tavola rotonda sul tema "Cinema e diritti umani". L'incontro vedrà presenti: Marco Müller - Direttore della Mostra del Cinema di Venezia, l'On. Giuseppe Giulietti - portavoce di Articolo 21, Luciano Sovena - Amministratore delegato di Cinecittà Luce, Barbara Cupisti - regista del documentario, Io sono - Storie di schiavitù, il regista Mario Martone e l'attrice Alba Rohrwacher, Charif Kiwan - regista del collettivo Abounaddarea presente alla Mostra con i cortometraggi The End e Vanguards, Rafat Ahmad - giornalista e scrittore, Mariagrazia Gianmarinaro - Rappresentante Speciale e Co-ordinatrice per la lotta alla tratta di esseri umani, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), Riccardo Noury - Portavoce Amnesty International sezione italiana. Ci sarà inoltre un contributo video di uno dei registi del film "Tahrir". Modera il giornalista Luca Telese.
Io sono – Storie di schiavitù, prodotto da Faro Film in collaborazione con Rai Cinema, con il patrocinio di Amnesty International sezione italiana, focalizza l'attenzione sui vari aspetti della tratta degli esseri umani, che "in Italia è la terza fonte di reddito per le organizzazioni criminali, seconda solo ad armi e droga" secondo quanto riporta la Relazione 2009 del COPASIR (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica). Sono ragazzi, uomini, donne, transessuali i protagonisti del film documentario di Barbara Cupisti. Arrivano in Italia spinti dalla fame, dalla miseria, dalle guerre e dal desiderio di migliorare il proprio futuro, e per il viaggio sono obbligati a pagare cifre sproporzionate alle organizzazioni illegali e criminali. Una volta arrivati in Italia si trovano a lavorare "a nero", sottopagati o addirittura costretti a prostituirsi per restituire l'ammontare del loro debito.
"Questo è un viaggio nelle emozioni e nei ricordi delle persone che hanno subito il più spregevole dei traffici: quello degli esseri umani", racconta Barbara Cupisti. "Proprio per questo ho cercato di ri-dare un "sé" a coloro che ho incontrato. Guardare i loro volti, ascoltare i loro racconti mi è sembrato l'unico modo per farli uscire dall'invisibilità che rende impossibile la rivendicazione dei loro diritti. Ho deciso quindi di soffermarmi sui primi piani, sugli sguardi, sui silenzi che normalmente sfuggiamo per la nostra indifferenza. Laddove per motivi di sicurezza ciò non sia stato possibile, li ho raccontati attraverso le loro mani, i dettagli, i loro corpi. Profezia di Pasolini è stata la mia guida in questo mondo sotto il mondo".
Barbara Cupisti ha partecipato nel 2007 alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia con il documentario Madri vincitore del David di Donatello nel 2008.