E' morto Renzo Renzi. Giornalista, scrittore e critico cinematografico si è spento oggi all'Ospedale Maggiore di Bologna all'età di 84 anni. Renzi fu il primo a scommettere su Federico Fellini  e al regista di La dolce vita fu legato da un lungo e fruttuoso sodalizio. Insieme firmarono 14 libri e dal volume ''La mia Rimini''  (edito da Cappelli) presero corpo gli spunti ed i temi per girare Amarcord. Fu anche immortalato da Fellini in uno dei suoi celebri disegni. Ad accompagnare il ritratto la vignetta: "Cosa aspetta Federico a fare la rivolussione?". Nato il 13 dicembre 1919 a Rubiera (Reggio Emilia), Renzi cominciò a scrivere di cinema nel 1939, mentre frequentava la facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Bologna. Dopo 5 anni di guerra e l'esperienza del lager (poi raccontata nel libro Catene, tormenti e Charlotte del 1973), nel 1947 riprende l'attività di critico cinematografico collaborando a diversi quotidiani, alle principali riviste specializzate e dirigendo collane di cinema tradotte in tutto il mondo. Autore di cortometraggi e documentari, nel 1953 finì di fronte al Tribunale militare a causa di un film, L'Armata s'agapò, che avrebbe voluto girare e dedicato all'occupazione italiana in Grecia. Ha lavorato a lungo nella Commissione Cinema del Comune di Bologna ed e' tra i fondatori della Cineteca. È stato regista, come dimostrano i documentari inchiesta girati all'inizio degli anni Cinquanta. Tra i suoi libri si ricordano Visconti segreto, (Laterza 1994), L'ombra di Fellini. Quarant'anni di rapporti con il grande regista e uno stupidario degli anni Ottanta (Dedalo 1994), La dolce vita del cinema d'autore (1942-1975) (Cappelli 1999) e La bella stagione (Bulzoni 2002).