Addio a Michael Ballhaus, direttore della fotografia e Premio Oscar per The Departed di Martin Scorsese.

Nato nella Berlino sotto il Terzo Reich, il 5 agosto del 1935, Ballhaus aveva iniziato la propria carriera con i film di Rainer Werner Fassbinder. Prima de Il matrimonio di Maria Braun e Lili Marlen, aveva sperimentato con Martha, nel 1973, la tecnica della carrellata a 360 gradi poi diventata il proprio marchio di fabbrica.

Considerato tra i grandi maestri nel suo campo, ha illuminato alcuni dei film scorsesiani più celebri: Fuori orario (1985), Il colore dei soldi (1986), L’ultima tentazione di Cristo (1988), Quei bravi ragazzi (1990), L’età dell’innocenza (1993) e Gangs of New York, grazie al quale nel 2002 aveva ottenuto la terza nomination all’Oscar in carriera dopo quella del 1987 con Dentro la notizia e l’altra nel 1989 con I favolosi Baker. Oscar che sarebbe arrivato solo nel 2006 con l’ultimo dei gangster-movie girati da Scorsese, The Departed.

Michael Ballhaus e Martin Scorsese sul set di The Departed

Il regista italoamericano è stato tra i primi a rilasciare un commento sulla morte dell’amico e collaboratore di lunga data: “Per oltre vent'anni io e Michael Ballhaus abbiamo avuto una vera comunione creativa, e un'amicizia intima e duratura. Quando ci incontrammo la prima volta, lui aveva già fatto la storia del cinema con Rainer Werner Fassbinder e io lo veneravo."

"Era una persona squisita - continua Scorsese - e aveva sempre un sorriso caldo anche nelle situazioni più difficili – tutti coloro che lo hanno conosciuto ricorderanno il suo sorriso. Iniziammo a lavorare insieme negli anni Ottanta, in un periodo di declino della mia carriera. E fu Michael a restituirmi l'entusiasmo di fare cinema."

E conclude: "Per lui, nulla era impossibile. Se gli chiedevo di fare qualcosa di difficile, si metteva al lavoro con entusiasmo: non mi diceva mai cosa non potevamo fare, e amava le sfide. Era un grande artista. Era anche un amico prezioso e insostituibile, e questa è una grande perdita per me”.

Ballhaus aveva lavorato anche nel Dracula di Coppola (1992) e in una manciata di altri film hollywoodiani divenuti piccoli cult come Una donna in carriera (1988) e Quiz Show (1994), senza mai perdere il suo caratteristico stile visuale, improntato a un dinamismo armonioso della macchina da presa unito a un cromatismo sontuoso, dal look quasi smaltato, che conferiva alle pellicole che illuminava un aspetto più ricco di quello effettivamente determinato dal budget.

Il suo ultimo lavoro è del 2013, 3096 Days di Sherry Hormann. Nel 2014 aveva pubblicato la sua autobiografia, Bilder im Kopf, in cui denunciava la perdita della vista a causa di un glaucoma.  Nel 2016 il Festival di Berlino gli aveva conferito l’Orso d’Oro Onorario.