Addio Goffredo Lombardo. Si è spento oggi a Roma, all'età di 84 anni, lo storico produttore italiano che con il marchio della Titanus ha dato vita a capolavori come Il gattopardo e lanciato registi del calibro di Ermanno Olmi, Elio Petri e Nanni Loy. La camera ardente sarà allestita presso la sede della casa di distribuzione in via Sommacampagna, 28 alle 10 di domani.
Goffredo Lombardo era figlio del produttore e fondatore della Titanus Gustavo e della diva del muto Leda Gys. "Cresciuto a pane e cinema", come lui stesso amava dire, inizia la sua gavetta giovanissimo, dipingendo le pareti degli studios alla Farnesina. Poi una lunga esperienza sul campo, maturata attraverso le professioni piu' umili e disparate. La sua avventura da produttore incomincia nel 1951, alla morte del padre. "Investire in cinema in quegli anni era ritenuta una follia - ricordava in una recente intervista alla Rivista del Cinematografo - Le banche la consideravano un'impresa troppo rischiosa, mentre i produttori italiani non se la sentivano di entrare in concorrenza con il colosso americano. Per fare questo mestiere bisognava fare i salti mortali. Quello che ci mettevi, a differenza di oggi era tutto sangue vero: ci voleva la passione". Piglio deciso e risolutezza gli valgono presto il soprannome di "Ducetto". Nel suo esordio alla produzione, un remake sonoro de I figli di nessuno, licenzia lo sceneggiatore De Benedetti e scrive il copione di suo pugno. Poi l'incontro con Comencini, l'avvio del "neorealismo rosa" con Pane, amore e fantasia nel 1953 e Il bidone di Fellini due anni dopo. Di Luchino Visconti produce poi Rocco e i suoi fratelli nel 1960 e Il gattopardo tre anni dopo. E' il film più impegnativo della storia della Titanus. Costato allora tre miliardi, insieme al flop commerciale di  Sodoma e Gomorra, nel '62, mette in ginocchio la casa di produzione, inaugurando un periodo di grande difficoltà. Luchino Visconti è l'unico a cui Goffredo Lombardo si piega incondizionatamente . "Facevo sempre come diceva lui e non me ne pento" - raccontava lo scorso anno alla Rivista del Cinematografo -. Quando mi accorsi di navigare in cattive acque e gli chiesi di risparmiare un po', mi disse: 'Lombardi, io questo film lo posso fare solo così. Se vuole mi sostituisca'. A quel punto mi feci una bella risata: ma che sostituzione, qui c'è solo da sperare in Dio!''. Negli anni d'oro del cinema italiano, Lombardo diventa presto un punto di riferimento. Primo ad assumere la carica di presidente dei produttori, aveva grande stima di Renato Gualino, allora presidente della Lux. Con Carlo Ponti condivide il successo della Ciociara. La proposta arriva a lui, ma quando De Sica preme per avere la Loren nel cast, Lombardo coinvolge il collega, pur finanziando il film in prima persona. De Laurentiis lo considerava invece un vero avversario. Negli anni '60 i due sono prossimi a collaborare, ma tutto sfuma all'ultimo momento. A far naufragare l'accordo, raccontava Lombardo ancora alla Rivista del Cinematografo, furono le condizioni poste da De Laurentiis: ''Siamo napoletani entrambi e ci capiamo - gli disse -. Però devi comprendere una cosa: tu mi dai i soldi e ci faccio quello che mi pare. Non domandarmi come li spendo e quanti ne spendo''. Nel 1961 Lombardo è poi a un passo dal seguire le orme del collega e trasferirsi negli Stati Uniti. Ad allettarlo è una ricca offerta di Silverstein, l'allora presidente della Metro Goldwyn Mayer:  200 mila dollari a film, più la totale indipendenza e il 50% degli utili. Lui ci pensa, medita, ma poi risponde:  "Ma che sono matto?!".
A segnare la ripresa economica della Titanus è negli anni '80 il ritorno alla televisione. Un rapporto avviato nel 1966 con L'enciclopedia del mare e poi rilanciato con titoli come La romana e Gli indifferenti, entrambi tratti dagli omonimi romanzi di Alberto Moravia, sceneggiati più popolari come Classe di ferro e Il principe del deserto con Omar Sharif nel 1990. Lombardo aveva pochi mesi fa annunciato il ritorno al cinema della Titanus, in occasione dei cent'anni della casa di produzione. A celebrarlo, il dvd Un secolo di cinema e televisione che ne raccoglie le sequenze dei successi più significativi, dalle Lanterne Magiche ai giorni nostri, in compagnia di Leda Gys, Totò, Anna Magnani, Gina Lollobrigida, Vittorio De Sica, Carlo Verdone e Roberto Benigni.