(Cinematografo.it/Adnkronos) - Bettie Page, regina delle pin-up americane, è morta la notte scorsa in un ospedale di Los Angeles. Aveva 85 anni. L'annuncio della scomparsa dell'attrice e modella è stato dato con un comunicato pubblicato sul sito internet ufficiale della Page. Tre settimane fa era stata ricoverata per una polmonite e martedì scorso era stata colpita da un attacco cardiaco.
La pelle levigata, gli occhi blu profondo, la chioma corvina, il sorriso innocente e l'aria di ragazza della porta accanto sono stati i suoi marchi di fabbrica e, allo stesso tempo, una combinazione fascinosa esplosiva, tanto da fare di lei una leggenda. Bettie Page, simpatica e capricciosa, timida e audace, semplice e sofisticata, è stata la musa ispiratrice di moltissimi fotografi degli anni '50 e '60.
Nata il 22 aprile 1923 a Nashville (Tennessee), in seguito al divorzio dei genitori, all'età di 10 anni e insieme alle sorelle Bettie Page viene affidata ad un orfanotrofio, dove rimase per circa un anno. Molto presto entra in una comunità assistita e lì impara a cucinare, leggere, scrivere e cucire, abilità questa che ritroverà in futuro come sua alleata. Durante gli anni del liceo si rivela validissima studentessa. Oltre alle molte soddisfazioni negli studi, Bettie è membro e direttore del circolo di teatro drammatico, tesoriere del circolo studentesco e co-editore del giornale e dell'annuario scolastico.Si iscrive al Peobody College con l'intenzione di diventare un'insegnante, ma nel contempo studia arte drammatica e sogna di diventare un'attrice del cinema. E' in questo modo che trova anche il suo primo lavoro: battere il manoscritto dell'autore Alfred Leland Crabb. Si laurea in arte nel 1943, e nello stesso anno sposa Billy Neal con cui si trasferisce a San Francisco, dove trova il suo primo lavoro come modella per una pellicceria.
Negli anni seguenti, Bettie viaggia molto e lavora anche ad Haiti, innamorandosi di quella cultura. Divorzia da Billy nel 1947 e si trasferisce a New York, dove si mantenne lavorando come segretaria mentre cercava un lavoro come attrice. La svolta arriva nel 1950. Durante una passeggiata a Connie Island incontra Jerry Tibbs, un ufficiale di polizia con l'hobby della fotografia. Insieme producono il suo primo portfolio da pin-up. Tibbs è il suo razzo propulsore. Le presenta altri fotografi, tra cui Cass Carr. In pochi mesi la sua carriera di modella decolla. Posa per riviste come Wink, Eyefull, Titter e Beauty Parade, ma diventa una vera e propria star solo dopo le foto pubblicate di Robert Harrison.
Nel 1952, grazie alla sua apparizione su riviste a tiratura nazionale, Irving Klaw la cerca per il suo Movie Star News, unico e famosissimo catalogo di pin-up, con ambientazioni inerenti il bondage, il sadomaso o il fetish. E Bettie Page ne incarna il prototipo: abiti in gomma e pvc, in pelle nera lucida, tacchi e stivali con tacchi da capogiro, lingerie, corde, fruste e frustini. La dea della scena hot dell'epoca compare in oltre 2.000 fotografie e dozzine di cortometraggi.
Il 1955 è l'anno della consacrazione: vince il titolo di "Miss Pin-Up Girl of the World", e nel gennaio dello stesso anno appare sulle pagine centrali di Playboy. Viene definita "La ragazza dal corpo perfetto" e le sue foto appaiono letteralmente dovunque, dalle copertine dei dischi alle carte da gioco.
Nel 1957, quando si trasferisce in Florida, Bettie è all'apice della carriera. Tuttavia, proprio in quel periodo, la campagna moralista del senatore Estes Kefauver costringe Irving Klaw a distruggere gran parte della sua produzione, additata come pornografica, e cita in giudizio anche la regina delle pin-up, stroncando la sua carriera come attrice e modella.Il 26 novembre 1958 si risposa con Armand Walterson, e lo stesso anno segna la scomparsa di Bettie dalla scena pubblica. I mass media, attirati dalla sua misteriosa eclisse, lanciano una campagna di ricerca. Artisti contemporanei come Olivia, Dave Stevens e Robert Blue immortalano il loro idolo in fantastiche opere d'arte. Negli anni seguenti la sua figura viene ripresa da importanti illustratori, erotici e non, che ne rilanciano l'immagine, mentre collezionisti pagano a peso d'oro le sue fotografie originali.
Nel 1963 divorzia da Armand Walterson. La stessa sorte toccherà anche al suo terzo marito, Harry Lear.